ALPHONSE DE LAMARTINE. 1790-1869. All'editore, 11 marzo 1850. Las 2 p. in-4. Su Danton come lo descrive nel terzo volume dei "Girondini": Danton fu spinto all'omicidio soprattutto da una causa più personale e meno teorica: il suo carattere.... Accettò di essere il fenomeno del furore rivoluzionario. C'era vanità nella sua perfezione.... Un popolo che avesse bisogno di essere inebriato di sangue per difendere la propria patria sarebbe un popolo di cattivi e non di eroi. L'eroismo è il contrario dell'omicidio. Per quanto riguarda la rivoluzione, il suo prestigio era nella sua giustizia e moralità....". Conclude la sua lettera con "Ecco Signore in quali termini vengono riabilitati questi Giorni che sono l'orrore della Francia e l'oppressione dei loro autori...". In allegato una lettera di "un nemico dei Girondini" a Monsieur de Lamartine, 14 febbraio 1861. 4 pagg. in-12. Se il mio omaggio è quindi anonimo, non c'è prova maggiore della sua sincerità e del suo disinteresse...