SAINTE-BEUVE (Charles-Augustin). Manoscritti autografi di due racconti: Le Clou …
Descrizione

SAINTE-BEUVE (Charles-Augustin).

Manoscritti autografi di due racconti: Le Clou d'or e La Pendule, pubblicati dopo la sua morte nel 1881, oltre ad altre pagine inedite. In-4, marocchino granata, giansenista, dorso con titolo dorato, merletto interno (Marius Michel). - Le Clou d'or : una pagina autografa intitolata Petit roman, una pagina oblunga in-8 recante Petit roman du Clou d'or con due citazioni di Sénac de Meillan e 61 pagine manoscritte in inchiostro nero su 35 fogli (di cui 32 in-8 e 3 in-16), compresi due prologhi, la prima recante Le Clou d'or / Petit roman, pendant d'Adolphe, una nota di una pagina e 14 lettere accompagnate da 8 buste (una con il nome e l'indirizzo completo del destinatario) in formato 60 x 95 mm, con circa 50 correzioni autografe. Seguono una lettera autografa della destinataria, Madame d'Arbouville, di 3 pagine in-8 su 2 fogli. Il manoscritto del Clou d'or contiene due lettere inedite di Sainte-Beuve (la prima e la quarta). La lettera IX della raccolta pubblicata è collocata qui in quattordicesima posizione. - La Pendule: 7 pagine manoscritte piccole in-4, di cui 6 prime bozze (una pagina con una sola riga in alto, le altre piene) e una pagina con gli 8 versi della poesia L'Horloge arrêtée di Marceline Desbordes-Valmore (in calligrafia di Sainte-Beuve), in inchiostro nero, con più di 120 correzioni autografe e 2 segni di controllo A seguire sono state rilegate altre 7 lettere o pagine di diario autografe di Sainte-Beuve, apparentemente inedite, per un totale di 24 pagine e mezzo in-8 in inchiostro nero, con una decina di lievi correzioni. Tutte le pagine scritte a mano sono montate su linguette su un foglio di pergamena bianca. Alcune lievi macchie, piccola perdita angolare al secondo foglio manoscritto. Prezioso manoscritto di questo romanzo epistolare di Sainte-Beuve, pubblicato dopo la sua morte, che ripercorre il suo amore appassionato per Madame d'Arbouville attraverso la sua corrispondenza originale e che doveva essere una controparte, secondo il suo autore, dell'Adolphe di Benjamin Constant. Segue il manoscritto di un racconto in cui lo stesso amore deluso e trasformato viene ripreso in una modalità diversa, La Pendule, a cui seguono numerose pagine autografe inedite relative a un altro rapporto epistolare. Le Clou d'or, piccolo romanzo epistolare, è in realtà la pubblicazione di dodici lettere di Sainte-Beuve a Madame d'Arbouville, scritte tra il 1840 e il 1850, di cui lo scrittore aveva "tracciato il piano e lo schema" e aggiunto un piccolo prologo prima di abbandonarlo in un cassetto. Fu il suo fedele segretario, Jules Troubat, a entrare in possesso del manoscritto tra le carte che gli erano state lasciate in eredità, e a pubblicarlo nel 1881 insieme ai frammenti inediti di un altro racconto, La Pendule, accompagnato da una prefazione in cui Troubat evocava, senza nominarla, la destinataria di queste lettere, Madame d'Arbouville, nata Sophie de Bazancourt (1810-1850), nipote del conte Molé. Intorno al 1835 Madame d'Arbouville aveva un salotto letterario molto frequentato e la sua influenza era tale che si diceva avesse il potere di "fare gli accademici". Per dieci anni è stata la migliore amica di Sainte-Beuve, un'amica che lo scrittore sembra aver amato appassionatamente, come dimostra questa corrispondenza, trasformata in un romanzo epistolare. L'influenza di Madame d'Arbouville su Sainte-Beuve fu molto grande, anche se morì molto giovane, all'età di 40 anni. Si può dire che, dopo l'eroina del Livre d'amour (Adèle Hugo), Madame d'Arbouville fu la donna che occupò il posto più importante nella mente e nel cuore di Sainte-Beuve. Per lei scrisse molti versi e, soprattutto, questo Clou d'or, raccogliendo alcune delle lettere scritte in preda alla passione, che si trasformarono in una grandissima amicizia. Léon Séché pubblicò le lettere di Madame d'Arbouville a Sainte-Beuve nel 1906 con il titolo Muses romantiques. Madame d'Arbouville secondo le sue lettere a Sainte-Beuve. Il secondo racconto, intitolato La Pendule, risale al 1844-1845. Dedicato a Rodolphe Töpffer, il famoso scrittore ginevrino, racconta la stessa relazione con Madame d'Arbouville da un'angolazione diversa, attraverso la vita fittizia di un orologiaio. La novella contiene due poesie, una di Marceline Desbordes-Valmore (che Sainte-Beuve contribuì a far conoscere), da lui copiata integralmente, e l'altra di Joseph Delorme, lo pseudonimo poetico con cui Sainte-Beuve iniziò la sua carriera letteraria (nel manoscritto Sainte-Beuve scrisse solo la prima riga). All'inizio della sua relazione con Madame d'Arbouville, Sainte-Beuve le fece leggere la sua prima raccolta di versi senza rivelarle il mistero del suo pseudonimo, e Madame d'Arbouville si dispiacque per la morte prematura del giovane poeta. Dopo questi due manoscritti, le sette lunghe lettere autografe indirizzate da Sainte-Beuve a una donna sconosciuta non sembrano essere state pubblicate. Non sembrano essere stati

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