REVERDY (Pierre). Il ladro di Talan. Manoscritto autografo, [prima del 1917], 47…
Descrizione

REVERDY (Pierre).

Il ladro di Talan. Manoscritto autografo, [prima del 1917], 47 pagine in-4 (270 x 210 mm) in inchiostro nero, montate su linguette, rilegate in un volume in-4, mezza marocchina nera con angoli, dorso liscio, testata dorata, custodia (Alix). Le Voleur de Talan: prezioso stato intermedio, essendo scomparso il manoscritto utilizzato per la stampa. Pubblicato nel settembre 1917, "a casa dell'autore" e a sue spese, Le Voleur de Talan fu composto al Logis de Sainte-Anne, una frazione di Sorgues (Vaucluse), dove i Reverdy soggiornarono durante l'estate del 1917 nei pressi dei Braques. Grazie a lui mi ero liberato di un'ossessione, direbbe Reverdy: scrivere un romanzo senza dettagli, una quadratura. La stesura di questo "romanzo poetico" è passata attraverso vari stati manoscritti, di cui questi sono tra i primi. Come indica una nota manoscritta di Maurice Saillet su un foglio di piombo, abbiamo qui le pagine da 1 a 48 di questo primo stato, da cui mancano le pagine 21, 22, 23 e 29. Manoscritto di lavoro, prima stesura, con cancellature e correzioni: le pagine da 1 a 46 sono cancellate con una grande croce, a matita blu, con le pagine indicate a matita. Frammenti di questa prima stesura sono stati pubblicati da Maurice Saillet, che ne ha sottolineato l'interesse in appendice alla sua ristampa di Le Voleur de Talan (Flammarion, 1967). "Il manoscritto è incompleto alla fine o è stato di fatto interrotto? Nella sua nota Maurice Saillet ha giustamente osservato che l'impaginazione del testo diventa sempre più libera con il passare delle pagine. Da qui l'ipotesi che Reverdy abbia rinunciato a completare la copia e abbia trascritto il tutto per arrivare al manoscritto - scomparso - che avrebbe consegnato al tipografo di Avignone" (E.-A. Hubert in Oeuvres Complètes, t. I, p. 1244). Il confronto con il testo a stampa mostra che alcune pagine di questo manoscritto sono inedite o riscritte in modo tale da non essere più riconoscibili. Sempre sul foglio rosa in alto, questa nota di Maurice Saillet indica che si tratta delle pagine 32, 33, 34, 36 e 45 di questo manoscritto. Citiamo come esempio le pagine 32 e 33: Ero un bambino e non sognavo. Questa notte sono cadute migliaia di stelle cadenti. E ora ci sono solo nuvole inseguite dal vento. Bocche affamate si aprirono sotto occhi la cui luminosità dominava il mondo. È una forza che non esiste. Gli uomini si arrampicavano così in alto che le loro teste non erano più visibili. Ma da qui non si vedeva più la Torre Eiffel che sostiene il cielo come una tenda. E l'acqua che mi ha lavato i piedi era più limpida. Ogni mattina si vedeva di più e qualcosa di diverso si risvegliava. Sull'altra sponda del porto deve essersi svolta una bella commedia nella quiete dell'erba essiccata dal sole. Rilegato a seguire: 3 fogli non numerati, su carta più sottile e più piccola, con cancellature e correzioni a matita blu o su carta: "Come se avessero un'autonomia, i testi occupano solo la metà superiore di ogni foglio e due di essi sono chiusi dal solito trattino di mano di Reverdy per segnare la fine di un poema in prosa". Resta il fatto che i primi due brani corrispondono a passi del romanzo" (E.-A. Hubert, Oeuvres Complètes, t. I, p. 1274). Oeuvres complètes, Flammarion, 2010, t. I, pp. 365-452 e 1237-1275. - É.-A. Hubert, Bibliographie des écrits de Pierre Reverdy, n. 30. Si ringrazia Étienne-Alain Hubert per il prezioso aiuto e l'attenta correzione delle bozze.

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