DEBUSSY (Claude). Corrispondenza con André Messager. 1902-1910. Insieme di 21 le…
Descrizione

DEBUSSY (Claude).

Corrispondenza con André Messager. 1902-1910. Insieme di 21 lettere autografe firmate, in tutto 60 pagine in-8 o in-12, con 13 buste autografe affrancate. Rilegato in un volume in-8 (220 x 150 mm), in marocchino jansenista Lavallière, dorso scanalato, merletto interno dorato (Alix). "Una delle più belle corrispondenze di Debussy" (Denis Herlin). Queste lettere riflettono la profonda stima e amicizia tra i due uomini. Direttore d'orchestra e compositore, André Messager (1853-1929) ebbe l'onore, nel 1902, di far debuttare Pelléas et Mélisande, che Debussy gli dedicò in segno di gratitudine. Questa corrispondenza iniziò pochi giorni dopo la prima del Pelléas all'Opéra-Comique, il 30 aprile 1902. Si interrompe nel 1904, al momento del divorzio di Debussy, quando Messager sposa la causa di Lilly Tixier. Dopo un lungo silenzio, due lettere del 1910 mostrano una breve ripresa senza futuro. Assiduo scrittore di lettere, Debussy confidava nei minimi dettagli il suo lavoro, i suoi progetti, le sue difficoltà e le sue speranze, riservando un ampio spazio a Pelléas e non smettendo mai di lodare il talento di Messager. Se a volte lo scoraggiamento lo coglie, ricorre all'ironia. 9 maggio 1902: [...] avete saputo risvegliare la vita sonora di Pelléas con una delicatezza così tenera che non bisogna più cercarla, perché è certo che il ritmo interiore di ogni musica dipende da chi la evoca, così come una parola dipende dalla bocca che la pronuncia... Così una tale impressione di Pelléas si è unita a ciò che la vostra emozione personale aveva percepito, e proprio per questo gli ha dato una meravigliosa "ambientazione". È sicuramente qualcosa di introvabile, lo sapete quanto me [...] mercoledì [14 maggio 1902]: [...] ieri Pelléas è stato sostituito da Le Roi d'Ys, Monsieur J. Périer [che ha cantato Pelléas] si è dichiarato afona... (Willy non mancherebbe di dire a questo proposito "L'après-midi d'aphone" [...] Inoltre, ho l'impressione, da quando non sei più qui, che ci sia qualcosa di marcio nel regno di Allemonde! - È proprio vero che nessuno all'Opéra Comique ha l'inquieta tenerezza per Pelléas che lei aveva per lui [...] 21 maggio 1902: [...] Ieri c'è stata la settima rappresentazione di Pelléas [...] Abbiamo allontanato un sacco di gente (si spieghi meglio che può). Per compensare, la performance è stata debole. Martenot stesso ha aggiunto glissandi inaspettati, che possono sembrare eccessivi! Perier ha preso il raffreddore una volta per tutte, solo Mademoiselle Garden e Dufranne sono immutabili [...] sabato [7 giugno 1902]: [...] ho un desiderio frenetico di lasciare Parigi con tutti i cosiddetti artisti che contiene - Ah! i sinistri bastardi! - Bisogna vederli stitici per parlare di Arte! Ma per Giove! L'arte è vita. È un'emozione voluttuosa (o religiosa... dipende dai minuti). Solo le persone intelligenti sanno essere voluttuose solo in casi particolari! [...] Lunedì [9 giugno 1902]: [...] Nel frattempo sto lavorando a Il diavolo nel campanile [dopo La caduta della casa degli Usher di Edgar Poe], e vorrei che leggesse o rileggesse questo racconto per avere la sua opinione, c'è qualcosa lì dove il reale si mescolerebbe con il fantastico in felici proporzioni. Ci sarebbe anche un diavolo ironico e crudele, molto più diabolico di quel tipo di pagliaccio rosso sulfureo di cui conserviamo illogicamente la tradizione. Vorrei anche distruggere l'idea che il Diavolo sia lo spirito del male! Egli è più semplicemente lo spirito di contraddizione e forse è lui che soffia [su] coloro che non la pensano come tutti gli altri? Sarà difficile dimostrare che non erano necessari [...] Mercoledì [2 luglio 1902]: [...] ho visto Madame Raunay, mi ha cantato frammenti di Pelléas con la voce di un vecchio appassionato e piuttosto senza fiato... Ne parlai educatamente a Carré che, naturalmente, assunse l'atteggiamento di un sottufficiale sgualcito per il quale lo conoscete [...] martedì 8 luglio 1902: [...] non mi sorprende il successo del 'nostro Giardino'; altrimenti, bisognerebbe avere le orecchie tappate con lo smeriglio per resistere al fascino della sua voce? Da parte mia, non riesco a concepire un timbro più delicatamente insinuante. Sembra addirittura una tirannia, tanto è impossibile dimenticarlo [...] Martedì [22 luglio 1902] : [...] Tuttavia, avrei voluto dirle quanto sono stato felice di averla rivista, tanto che provo una sensazione di assoluta fiducia vicino a lei, e questo è molto raro per me, che sono piuttosto chiuso, così timoroso dei miei simili. Ci sono cose di cui non ho mai parlato se non con te, il che mi fa trovare la tua amicizia preziosa in un modo che non posso dire abbastanza... Non trovate questa storia troppo infantile, perché il sentimento di cui parlo è forse più alto dell'Amore [...] Bichain [settembre 1902] : [...] non ho scritto un

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