BERLIOZ, Hector. 3/4 maggio 1864. Lettera autografa firmata al figlio Louis Berl…
Descrizione

BERLIOZ, Hector.

3/4 maggio 1864. Lettera autografa firmata al figlio Louis Berlioz [Parigi. 3-4 maggio 1864). Gp. in-8 (208 x 133 mm). Lettera firmata H. Berlioz. Traccia di scheda. Una bellissima e lunga lettera, tutta musicale, in cui si parla della morte di Meyerbeer, Rossini, Beethoven, ecc. Figlio di Berlioz e Harriet Smithson, Louis Berlioz (1834-1867) ebbe una brillante carriera come capitano di mare. Il rapporto con il padre era spesso difficile, ma al momento di questa lettera era arrivato ad ammirarlo molto. Berlioz ne fu profondamente rattristato: "La morte di Meyerbeer [che morì il 2 maggio 1864] è venuta a finire per me. Un'intelligenza di questo tipo non scompare dal mondo senza che i sopravvissuti si accorgano dell'oscuramento che sta avvenendo. Consiglia al figlio di essere discreto e riservato con le persone e gli invidia la vita parigina: "Questa sera vedrò Iriarte [Charles Yriarte. giornalista] e gli parlerò del suo errore su Paganini. Venerdì andrò a cena da Legouvé, se riuscirò a cenare. [...] Lunedì scorso sono andato alla nostra cena settimanale: si è parlato molto di Meyerbeer e di Rossini e si sono dette cose su questi due uomini che io ritengo vere: uno era un artista, senza dubbio un egoista, l'altro è un egoista che non è un artista. Fiorentino, pur essendo italiano, è stato il primo a sostenere questa tesi, e io ho alleggerito il mio cuore nello svilupparla". Una lunga e molto ironica filippica su Léon Carvalho, direttore del Théâtre-Lyrique, che è rimasto ammutolito quando gli ho citato le parole di Beethoven: "Oh, non ho preoccupazioni per la mia musica, sento di essere più vicino a Dio degli altri. "(...) Carvalho è entusiasta della bellezza, ma sempre con il pensiero che potrebbe, all'occasione, perfezionare la bellezza. Non riuscirebbe a trattenersi dal correggere Shakespeare e strumentalizzare Beethoven. "Dopo alcuni pettegolezzi su Jules Janin e Mme Spontini, parla del suo lavoro: "Ho scritto tre volte al signor Richard Pohl, che ha intrapreso la traduzione tedesca de Les Troyens, ma non sono riuscito a ottenere una risposta: la cosa più grave è che l'editore di Lipsia della nuova edizione del mio Trattato di Orchestrazione, che avrebbe dovuto contare cento talleri per Pasqua, non vuole né rispondermi, né di conseguenza pagarmi. Choudens [Antoine Choudens, editore musicale] mi annuncia sempre la sua visita e non viene, né fa completare le correzioni di Benvenuto [Cellini] o incidere la Marcia di Troia. Sapete che La Captive di F[elicien] David è stata ritirata dagli autori, in accordo con Carvalho: sembrava decisamente troppo pietosa e non osavano rischiare di rappresentarla. Sembra che non si debba esagerare con i luoghi comuni".

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BERLIOZ, Hector.

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