Null CHEMA MADOZ (Madrid, 1958)
"I".
Fotografia, copia 2/15.
Con timbro della Ga…
Descrizione

CHEMA MADOZ (Madrid, 1958) "I". Fotografia, copia 2/15. Con timbro della Galleria Joan Prats sul retro. Provenienza: Importante collezione spagnola. Misure: 57 x 47 cm. Il modo in cui interpreta l'arte attraverso la fotografia e la sua visione poetica fanno di Chema Madoz uno dei creatori più interessanti, influenti e riconoscibili della scena artistica contemporanea. Sottolineando l'ironia che sottende gli oggetti e le relazioni nascoste tra di essi. In una ricerca surreale di nuovi significati, attraverso i quali far vagare l'immaginazione verso nuovi percorsi, c'è sempre una corrente di gioco. Giocando nel quotidiano, generando associazioni, metamorfosi, in uno sfondo ludico genera una singolare stranezza. Il suo lavoro artistico è stato descritto come "fotografia analitica o tropo visivo" e il suo stile visivo come "razionalità surreale o logica dell'onirico", per riferirsi alle composizioni di oggetti che sono i protagonisti delle sue opere - secondo le parole del filosofo e storico dell'arte Luis Arenas. Madoz manipola, inventa e fotografa oggetti. Definito un poeta visivo, le associazioni che sviluppa a partire da oggetti comuni come una chiave, una pietra o una scala danno vita a un fiume di creatività. Nel 1999 il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía ha presentato la mostra Madoz. Oggetti 1990-1999, la prima mostra personale che il museo ha dedicato a un fotografo spagnolo vivente. A livello internazionale ha esposto in istituzioni come il Centre Pompidou di Parigi, il Nederlands Fotomuseum di Rotterdam, la Fondazione M. Marangoni di Firenze, il Museo de Bellas Artes di Caracas e il Multimedia Art Museum di Mosca. Ha ricevuto, tra gli altri, il Premio Nazionale di Fotografia e il Premio PHotoEspaña nel 2000 e il Premio della Cultura della Comunità di Madrid nella categoria Fotografia nel 2012.

CHEMA MADOZ (Madrid, 1958) "I". Fotografia, copia 2/15. Con timbro della Galleria Joan Prats sul retro. Provenienza: Importante collezione spagnola. Misure: 57 x 47 cm. Il modo in cui interpreta l'arte attraverso la fotografia e la sua visione poetica fanno di Chema Madoz uno dei creatori più interessanti, influenti e riconoscibili della scena artistica contemporanea. Sottolineando l'ironia che sottende gli oggetti e le relazioni nascoste tra di essi. In una ricerca surreale di nuovi significati, attraverso i quali far vagare l'immaginazione verso nuovi percorsi, c'è sempre una corrente di gioco. Giocando nel quotidiano, generando associazioni, metamorfosi, in uno sfondo ludico genera una singolare stranezza. Il suo lavoro artistico è stato descritto come "fotografia analitica o tropo visivo" e il suo stile visivo come "razionalità surreale o logica dell'onirico", per riferirsi alle composizioni di oggetti che sono i protagonisti delle sue opere - secondo le parole del filosofo e storico dell'arte Luis Arenas. Madoz manipola, inventa e fotografa oggetti. Definito un poeta visivo, le associazioni che sviluppa a partire da oggetti comuni come una chiave, una pietra o una scala danno vita a un fiume di creatività. Nel 1999 il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía ha presentato la mostra Madoz. Oggetti 1990-1999, la prima mostra personale che il museo ha dedicato a un fotografo spagnolo vivente. A livello internazionale ha esposto in istituzioni come il Centre Pompidou di Parigi, il Nederlands Fotomuseum di Rotterdam, la Fondazione M. Marangoni di Firenze, il Museo de Bellas Artes di Caracas e il Multimedia Art Museum di Mosca. Ha ricevuto, tra gli altri, il Premio Nazionale di Fotografia e il Premio PHotoEspaña nel 2000 e il Premio della Cultura della Comunità di Madrid nella categoria Fotografia nel 2012.

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