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Icona balcanica Santa Marina Area dei Balcani, Bulgaria(?), XIX secolo Tempera su tavola 32 x 22,5 cm La rarissima icona raffigura una delle storie più singolari di santità della chiesa antica. Marina visse la sua breve vita in un monastero maschile in Libano sotto mentite spoglie, con il nome di Marino, e solo alla sua morte i confratelli si accorsero che era una donna. Venerata come santa dalla chiesa cattolica, ortodossa e copta, le sue spoglie sono conservate dal XIII secolo a Venezia, di cui è compatrona, in S. Maria Formosa. Qui è raffigurata nel atto di colpire il diavolo con un martello. Profondamente influenzata dalla pittura dei maestri del Monte Athos, alta scuola di pittura religiosa e luogo di salvaguardia dello stile e della tradizione bizantina, questa tavola ben si inserisce nel solco della produzione di icone di matrice greca ma dipinte nell’area balcanica dove, sebbene le condizioni fossero sfavorevoli a causa dell'occupazione ottomana, gli artisti riuscirono a mantenere vivo lo spirito e la cultura della fede ortodossa. In questo caso, possiamo parlare di un maestro che “scrive” l'icona con un linguaggio popolare, ma che riesce a mantenere un forte legame con la tradizione greca; questo tipo di icone sono piuttosto diffuse in territorio bulgaro. Balkan icon Santa Marina Balkan area, Bulgaria (?), 19th century Tempera on panel 32 x 22,5 cm

milan, Italia