Null Opera originale/Sikasso Wa Kazadi . Olio su tela "Kwaheri/Au revoir" che il…
Descrizione

Opera originale/Sikasso Wa Kazadi . Olio su tela "Kwaheri/Au revoir" che illustra Mobutu sulla croce. Un'opera di grande impatto, il cui tema scuro contrasta con la palette di colori chiari. Firmato e datato 1997. TBE. 40 X 60 cm Nato a Kolwezi nel 1955, di origine Luba, Sikasso Wa Kazadi ha scelto la città di Sikasso in Mali come nome d'artista perché non vuole essere solo katanghese o congolese ma si sente panafricano. Questa scelta e l'impegno di alcuni temi nella sua pittura testimoniano il desiderio dell'artista di essere testimone della storia del suo Paese e del suo continente. Attivo dal 1979, è un artista proteiforme (pittore, stilista, reporter e fotografo) e padroneggia varie tecniche tra cui olio, collage, integrazioni e fotografia. Trova l'equilibrio della sua pittura, a metà strada tra un realismo ironico (le sagome di Mobutu ripetute all'infinito) e un'arte del tag-symbol che evoca sentimenti quotidiani in modo tanto crudo quanto astratto. La sua padronanza tecnica gli permette di navigare con disinvoltura tra diversi generi pittorici. Il suo libro biografico è stato pubblicato nel 2003. Il Royal Museum of Africa possiede 20 opere dell'artista nelle sue collezioni.

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Opera originale/Sikasso Wa Kazadi . Olio su tela "Kwaheri/Au revoir" che illustra Mobutu sulla croce. Un'opera di grande impatto, il cui tema scuro contrasta con la palette di colori chiari. Firmato e datato 1997. TBE. 40 X 60 cm Nato a Kolwezi nel 1955, di origine Luba, Sikasso Wa Kazadi ha scelto la città di Sikasso in Mali come nome d'artista perché non vuole essere solo katanghese o congolese ma si sente panafricano. Questa scelta e l'impegno di alcuni temi nella sua pittura testimoniano il desiderio dell'artista di essere testimone della storia del suo Paese e del suo continente. Attivo dal 1979, è un artista proteiforme (pittore, stilista, reporter e fotografo) e padroneggia varie tecniche tra cui olio, collage, integrazioni e fotografia. Trova l'equilibrio della sua pittura, a metà strada tra un realismo ironico (le sagome di Mobutu ripetute all'infinito) e un'arte del tag-symbol che evoca sentimenti quotidiani in modo tanto crudo quanto astratto. La sua padronanza tecnica gli permette di navigare con disinvoltura tra diversi generi pittorici. Il suo libro biografico è stato pubblicato nel 2003. Il Royal Museum of Africa possiede 20 opere dell'artista nelle sue collezioni.

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