Jean Léon Fautrier Jean Léon Fautrier



Natura morta ai fiori

1928



Olio su …
Descrizione

Jean Léon Fautrier

Jean Léon Fautrier Natura morta ai fiori 1928 Olio su tela. 38,5 x 46,5 cm. Incorniciato. Firmato 'Fautrier' in nero in alto a destra. Provenienza Collezione privata, Renania Mostre Winterthur 2017 (Kunstmuseum), Jean Fautrier, cat. N. 26 con ill. p. 61 (con etichetta della cornice sul retro); Parigi 2018 (Musée d'Art Moderne de la Ville), Jean Fautrier. "L'acutezza con cui Fautrier pone il problema della rappresentazione pittorica è mozzafiato e rivoluzionario. Il suo mondo pittorico, una parata di oggetti che cambiano, si dissolvono, si decompongono, si confronta con la sua critica radicale alla pittura e al nostro atteggiamento verso gli oggetti familiari e l'ordine nella vita "normale". La questione dell'essenza degli oggetti è posta in una sorta di 'platonismo nero'". (Sigfried Gohr, Il vetro di Chardin, passato a Fautrier, in: Ausst. Cat. Jean Fautrier. Dipinti, sculture e disegni. Josef-Haubrich-Kunsthalle Cologne 1980, p. 34 f). Intorno al 1926 Jean Fautrier iniziò a lavorare ai suoi quadri neri, in cui faceva emergere nudi e nature morte da uno sfondo nero attraverso contorni graffiati e toni freddi usati con parsimonia. Anche la nostra delicata natura morta con il bouquet di fiori blu brillante si unisce alla serie di queste opere notturne dall'atmosfera magica e luminosa. La tecnica pittorica di Fautrier e i mezzi che usa giocano un ruolo speciale nell'effetto intenso delle sue nature morte scure. È la materialità specifica di queste opere che non solo le inscrive con una presenza immediata, ma permette loro di mantenere il contatto con il mondo: "Già nel suo 'période noire', Fautrier ha lavorato lo strato di pittura graffiando i contorni degli oggetti in esso in modo che le linee avvolgessero i fiori e i frutti dipinti e contrastassero con il fondo nero. [...] Il disegno non è fine a se stesso; come definizione finale stabilisce, da un lato, il riferimento all'oggetto su cui si basa il quadro e, dall'altro, è la controparte della materia, il terreno aperto e ancora indefinito della rappresentazione". (Dieter Schwarz, Fragen zu Fautrier, in: Jean Fautrier, Ausst. Cat. Kunstmuseum Winterthur 2017, p. 27).

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Jean Léon Fautrier

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