Günter Haese Günter Haese



Minerva

1978



Ottone e bronzo fosforoso. 64,5 x …
Descrizione

Günter Haese

Günter Haese Minerva 1978 Ottone e bronzo fosforoso. 64,5 x 50,5 x 9 cm. - Con studio e piccoli segni di età. Herwig Guratzsch (ed.), Günter Haese Verzeichnis der Skulpturen, Ostfildern-Ruit 2002, WVZ-Nr.132 (catalogo ragionato di Claudia Postel). Provenienza Galerie Lopes, Zurigo (1979); proprietà privata, Svizzera Mostre Norimberga 1979 (Società Albrecht Dürer nel Museo Nazionale Germanico), Günter Haese Raumgrafiken, catalogo della mostra n.16, o.p. con ill. Zurigo 1978 (Galerie Lopez), Lubecca (Overbeck Gesellschaft), Linz 1978/1979 (Neue Galerie der Stadt Linz), Mannheim 1979 (Kunstverein), Esslingen (Kunstverein), Günter Haese, Ausst.Kat.Nr.16 (resp. Ausst.Kat.Nr.17 in Katalog II), ciascuno con ill. "Per Haese, c'è un ampio campo di possibilità di variazione entro i limiti scelti. L'ampiezza dello strumentario formale tra forma aperta e organica e simmetria sofisticata e cristallina apre ampie prospettive, soprattutto se si considera il metodo di lavoro attento ma assolutamente non virtuoso di Günter Haese, il suo autocontrollo critico nelle fasi della creazione. Il suo laboratorio stende le materie prime e i semilavorati per le sue opere su molte superfici più piccole, tra le quali stanno i pezzi che vengono creati a piccoli passi, ai quali le future arti crescono letteralmente a poco a poco dal materiale che le circonda. Più che in passato, le invenzioni bizzarre del contorno passano in secondo piano rispetto a forme di base tranquillamente riassunte come il cerchio, l'arco, il rettangolo. In essi, l'interno fragile e mobile è anche disposto densamente e in piccole parti in modo riassuntivo e ritmico. Interi arsenali di elementi incorporati dispiegano una vita che a prima vista sembra essere la stessa, ma a uno studio più attento è diversa, ma socializzata. Un campo di espressione speciale è sviluppato dalla maglia metallica, che si trasforma in strutture spaziali e si mostra come portatrice di molteplici valenze plastiche. A questo si aggiunge la diafaneità, che cambia continuamente secondo il volume, la densità delle maglie e l'angolo di vista, per cui gli elementi piatti e curvi combinati suggeriscono quasi la sensualità degli esseri viventi, anche senza movimento". (Hans von den Grinten (ed.), Ewald Matare und seine Schüler, Ausst.Kat. Kestner Gesellschaft Hannover u.a., Berlino 1979, p.123)

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