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Scarabeo funerario egizio in diaspro. Periodo tardo-tolemaico, 664-30 a.C. Uno scarabeo funerario naturalistico in diaspro nero, scolpito a tutto tondo con dettagli sulla testa, sul carapace e sulle gambe; grande clipeo a ventaglio, il protorace segnato da una fila di semisfere decorative e le elitre da diverse linee verticali; anello di sospensione a coste sotto. Si veda il Metropolitan Museum, numero di registrazione 89.2.398, per un confronto; Petrie, W.M.F., Amulets, Londra, 1914. 47 grammi, 53 mm Collezione di Fernand Adda, formata negli anni '20. Collezione della signora Petra Schamelman, Breitenbach, Germania. Collezione privata di un collezionista di Kensington. Proprietà di un signore di Londra. Accompagnato da una relazione accademica del dottor Alberto Maria Pollastrini e da una nota accademica n.TL5392 del dottor Ronald Bonewitz. Questo lotto è stato controllato nel Database Interpol delle opere d'arte rubate ed è accompagnato dal certificato AIAD n.10845-178140. Il comportamento dello scarabeo che fa rotolare grandi palle di sterco era associato nella mente degli antichi egizi al movimento del sole nel cielo e nasceva da un processo di generazione spontanea. La credenza nell'auto-generazione dello scarabeo e la sua associazione con il dio del sole lo rendevano un potente amuleto che si pensava esercitasse il potere della vita e della rigenerazione.

londres, Regno Unito