Pendentif Hei TIki Maori, Nouvelle-Zélande Ciondolo Hei TIki
Maori, Nuova Zeland…
Descrizione

Pendentif Hei TIki Maori, Nouvelle-Zélande

Ciondolo Hei TIki Maori, Nuova Zelanda XIX secolo o prima Pietra intagliata (nefrite pounamu) H. 7 cm Provenienza: - William Oldman Collection (1879-1949), Londra - Harry G. Collection, Londra Beasley Collection (1881-1939), Londra - John Hewett Collection (1919-1994), Londra - James Economos Collection (1939-2019), Santa Fe - Judy Nash Collection, New York - Bonhams New York, 9 novembre 2011, lotto 13 - Collezione privata, acquisita alla suddetta vendita Questo ciondolo hei tiki di notevole pedigree è una rappresentazione dell'antenato originale del popolo Maori. È scolpito in giada di nefrite (pounamu in lingua maori). Questa pietra sacra, che si trova solo nell'Isola del Sud della Nuova Zelanda, era un materiale prestigioso particolarmente apprezzato dai Maori per la sua durezza e il suo colore. Secondo Roger Neich, "l'ornamento di giada chiamato hei tiki, indossato sul petto, è il più caratteristico e apprezzato di tutti gli ornamenti personali Maori. In alcuni miti di origine, Tiki era il primo uomo, creato dal dio Tane. Come tale, tutte le sculture antropomorfe in osso, pietra o legno possono essere chiamate tiki. Il prefisso hei indica che si tratta di un pezzo da collo. L'hei tiki può essere indossato sia dagli uomini che dalle donne, di solito verticalmente ma a volte sospeso orizzontalmente da una punta sul lato, soprattutto per le donne. Questi ornamenti venivano tramandati di generazione in generazione come un cimelio di famiglia, e ai funerali venivano esposti vicino al defunto insieme ad altri tesori di famiglia. Ogni hei tiki aveva il proprio nome e la memoria di questo nome era conservata nelle canzoni e nei miti tramandati oralmente all'interno del clan. Il mana, il potere e il prestigio legati a ogni hei tiki derivavano dallo stretto contatto con i grandi antenati che lo avevano indossato in passato. (citato in Pounamu: Maori Jade of New Zealand, David Bateman Ltd, Auckland, 1997, pagine 23-25). La figura è vista di fronte, con la testa piegata a destra, che tira fuori la lingua, un simbolo di potere guerriero nell'arte Maori. Sebbene il braccio sinistro e gli arti inferiori siano ora mancanti nella scultura qui presentata, lo spirito di questo tiki rimane intensamente presente. Da notare le superbe variazioni di colore nella pietra e la delicatezza della scultura. La profonda patina, i segni di usura soprattutto intorno al foro di fissaggio, testimoniano un uso prolungato, generazione dopo generazione. Lo stile e le proporzioni ridotte corroborano anche l'ipotesi di un'antichità molto grande per questo hei tiki.

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