Skyphos; Greece, Gnathia, 4th century BC.

Skyphos; Magna Grecia, Gnathia, IV secolo a.C. Ceramica. Restauri in aree nere. Provenienza: Casa d'aste "SVV Declerck", Bruxelles. Dimensioni: 24 cm x 22 cm. Skyphos realizzato nelle officine di Gnathia, decorato con la tecnica dello smalto nero, combinato con motivi geometrici e vegetali sintetizzati dipinti in rosso e bianco, disposti a fasce concentriche, in uno stile tipico della ceramica gnatea. Lo skyphos è una coppa da vino profonda con due manici e una base bassa e larga, o senza base. Le anse possono essere piccole e orizzontali, sporgenti dal bordo (nelle forme corinzie e ateniesi), o possono essere a forma di anello, poste sul bordo o sporgenti dalla base. La tecnica dello smalto nero usa lo stesso smalto usato per il rosso e il nero a figure, ma coprendo l'intero pezzo, senza decorazione figurativa. Si tratta di uno smalto grezzo trasparente, che assume il suo caratteristico tono nero intenso e lucido dopo la cottura. I vasi Gnathia sono un tipo di ceramica appartenente all'antica pittura pugliese del IV secolo a.C. Devono il loro nome all'antica città di Gnathia (oggi Egnazia) nella Puglia orientale. Lì, i primi esempi dello stile furono scoperti a metà del XIX secolo. La sua produzione iniziò in Puglia intorno al 370/360 a.C., in parallelo alla versione locale dello stile a figure rosse che in quel periodo sviluppò tendenze alla policromia. I vasi gnathiani sono caratterizzati dall'applicazione di diverse vernici direttamente sul corpo del vaso. I soggetti raffigurati includono erotismo, immagini di vita femminile, scene teatrali e motivi dionisiaci. La pittura era spesso limitata alla metà superiore del corpo del vaso, mentre la metà inferiore aveva spesso solo una decorazione ornamentale. Le forme più comuni erano campane, pellicani, oinochoai e skyphos.