Null Marcel PAGNOL (1895-1974)

Lettera autografa firmata "Il tuo vecchio Marcel…
Descrizione

Marcel PAGNOL (1895-1974) Lettera autografa firmata "Il tuo vecchio Marcel", (Parigi) Oggi 1920. 4 p. in-4 in inchiostro nero. Rughe. "Joe, sei sveglio solo ora? (10:1/2). Sei sveglio, per l'amor di Dio! Sì? Sono sorpreso, ma... Come sta Germaine? Non bene? Ah, un po' di febbre? Certo che lo è. Datele un po' di limonata e stiratele la bocca con la cosa elettrica. Ma non ora, perché è meglio lasciarla dormire [...] Mi fa un po' schifo scriverle nel sonno, ma è giusto così. Ma non del tutto; non ti scrivo mentre dormi, dormo mentre ti scrivo: una sfumatura molto sensibile (Ah! così sensibile!) che ha il suo valore. I miei occhi sono chiusi. Tra le mie palpebre arrossate filtra il mio sguardo atonico, che segue la zuppa di pesce! O bouillabaisse! Pesce fritto, cozze, ricci di mare, sgombri! O Polli comprati nelle fattorie! O carne, trippa, mangeaille, crevaille! Sarebbe superbo. Quando saremmo tornati a Marsiglia, avremmo avuto ciascuno un paio di guance che si spalmavano sul colletto della giacca e così tante pieghe di grasso che non avremmo più potuto vedere l'ombelico! [....] Perché sono qui, sotto questo soffitto bianco con due tubi di piombo che lo attraversano? Mistero del destino. Da quando mi sono alzato, sogno una villa in riva al mare, tra Sausset e Carro, dove vivremmo in quattro (con una stanza in più, naturalmente) Che pesca di granchi, che crostacei, che polpi! Che gite in barca! Che romantico chiaro di luna sulle onde... (zitta, Muse, mi stai facendo innervosire...) [...] Quanto a me, non ho ancora trovato la mia voce, nonostante la costante ricerca. I miei studenti sono molto colpiti dal mio silenzio e dai miei gesti. Vedo molto chiaramente che mi giudicano come un martello. Che si fottano. [...]". Bella lettera al suo amico Julien Coutelen in cui gli racconta il suo sogno di condividere una villa sul mare tra Sausset e Carro con i suoi amici per le prossime vacanze estive.

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Marcel PAGNOL (1895-1974) Lettera autografa firmata "Il tuo vecchio Marcel", (Parigi) Oggi 1920. 4 p. in-4 in inchiostro nero. Rughe. "Joe, sei sveglio solo ora? (10:1/2). Sei sveglio, per l'amor di Dio! Sì? Sono sorpreso, ma... Come sta Germaine? Non bene? Ah, un po' di febbre? Certo che lo è. Datele un po' di limonata e stiratele la bocca con la cosa elettrica. Ma non ora, perché è meglio lasciarla dormire [...] Mi fa un po' schifo scriverle nel sonno, ma è giusto così. Ma non del tutto; non ti scrivo mentre dormi, dormo mentre ti scrivo: una sfumatura molto sensibile (Ah! così sensibile!) che ha il suo valore. I miei occhi sono chiusi. Tra le mie palpebre arrossate filtra il mio sguardo atonico, che segue la zuppa di pesce! O bouillabaisse! Pesce fritto, cozze, ricci di mare, sgombri! O Polli comprati nelle fattorie! O carne, trippa, mangeaille, crevaille! Sarebbe superbo. Quando saremmo tornati a Marsiglia, avremmo avuto ciascuno un paio di guance che si spalmavano sul colletto della giacca e così tante pieghe di grasso che non avremmo più potuto vedere l'ombelico! [....] Perché sono qui, sotto questo soffitto bianco con due tubi di piombo che lo attraversano? Mistero del destino. Da quando mi sono alzato, sogno una villa in riva al mare, tra Sausset e Carro, dove vivremmo in quattro (con una stanza in più, naturalmente) Che pesca di granchi, che crostacei, che polpi! Che gite in barca! Che romantico chiaro di luna sulle onde... (zitta, Muse, mi stai facendo innervosire...) [...] Quanto a me, non ho ancora trovato la mia voce, nonostante la costante ricerca. I miei studenti sono molto colpiti dal mio silenzio e dai miei gesti. Vedo molto chiaramente che mi giudicano come un martello. Che si fottano. [...]". Bella lettera al suo amico Julien Coutelen in cui gli racconta il suo sogno di condividere una villa sul mare tra Sausset e Carro con i suoi amici per le prossime vacanze estive.

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