Null Petrika IONESCO (1946)
Parata dell'immaginazione: Oceania.

Progetto per la…
Descrizione

Petrika IONESCO (1946) Parata dell'immaginazione: Oceania. Progetto per la parata di Disneyland Paris. Inchiostro, gouache, pastello a olio, su uno sfondo parzialmente stampato e collage su carta montato su cartone. Non firmato. 100 x 64 cm (a vista). Petrika IONESCO è regista, scenografa, scenografo e disegnatore.

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Petrika IONESCO (1946) Parata dell'immaginazione: Oceania. Progetto per la parata di Disneyland Paris. Inchiostro, gouache, pastello a olio, su uno sfondo parzialmente stampato e collage su carta montato su cartone. Non firmato. 100 x 64 cm (a vista). Petrika IONESCO è regista, scenografa, scenografo e disegnatore.

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Chaise/Pouf rosa, 'Mangas Plait', Mobili in lana Mangas di GAN. Lunghezza 130, larghezza 100, altezza 67 cm. Biografia: Patricia Urquiola è nata a Oviedo, in Spagna, nel 1961 e ha studiato architettura e design al Politecnico di Madrid. Si trasferisce a Milano per concludere gli studi al Politecnico di Milano, dove si laurea con Achille Castiglioni. Lavora poi per Eugenio Bettinelli e Achille Castiglioni a Parigi e a Milano, con Vico Magistretti presso DePadova e poi come responsabile del design per Lissoni Associati. Nel 2001 apre il suo studio che si occupa di progetti di architettura, design e installazioni. Tra le sue opere architettoniche più famose ci sono il Mandarin Oriental Hotel di Barcellona, l'Hotel Das Stue di Berlino, la spa del Four Seasons Hotel di Milano, il Room Mate Giulia Milano e l'Hotel Sereno di Como; showroom e installazioni per Gianivot Rossi, BMW, Cassina, Missoni, Moroso, Molteni, Officine Panerai, H&M, Santoni e il concept per Pitti Immagine a Firenze. Disegna per alcuni dei più importanti marchi italiani e internazionali come Agape, Alessi, Axor-Hansgrohe, B&B Italia, Baccarat, Boffi, Budri, Cassina, DePadova, Driade, Ferragamo, Flos, Gan, Georg Jensen, Glas Italia, Haworth, Kartell, Kettal, Kvadrat, Listone Giordano, Louis Vuitton, Molteni, Moroso, Mutina, Rosenthal e Verywood. Alcune delle sue opere sono esposte nei principali musei d'arte e di design, come il MoMA di New York, il Musée des Arts decoratifs di Parigi, il Museum of Design di Monaco, il Vitra Design Museum di Basilea, il Design Museum e il Victoria & Albert Museum di Londra, lo Stedelijk Museum di Amsterdam e la Triennale di Milano. Patricia Urquiola è stata ospite di diverse università, come l'Università Bocconi e l'Istituto Marangoni di Milano, Harvard, la Domus Academy, il Royal College of Arts di Londra, il Philadelphia Museum of Art e ovviamente il Politecnico di Milano, di cui fa anche parte del comitato consultivo. Ha ricevuto la Medaglia d'Oro delle Arti e l'Ordine di Isabella la Cattolica da Sua Maestà il Re di Spagna Juan Carlos I, il "Designer del Decennio" da due diverse riviste in Germania, il "Designer dell'Anno" da Wallpaper, AD Spain, Elle Décor International e Architektur und Wohnen Magazine. Patricia è stata ambasciatrice dell'Expo di Milano nel 2015. Dal 2015 è direttore artistico di Cassina.

Untitled (ephemeral hospital period) 1990 Acrilico su tela firmato e datato sul retro 80 x 80 cm Condition report: Framed John Perello ha iniziato a taggare le metropolitane della natia New York con il nome di Jon156. Ben presto si ribattezza JonOne. Con due amici graffitari, Rac7 e Kyle, fonda il collettivo 156 All Starz. Ora che vive a Parigi, con un forte attaccamento all'arte urbana, traspone la libertà, i colori, la vitalità e le tecniche dei graffiti sulla tela, esplorando le pratiche dell'action painting americana e dell'astrazione lirica europea. Questo quadro fa parte del progetto Hôpital éphémère, iniziato a Parigi nel 1990 sotto l'impulso di Caroline Andrieux e Christophe Pasquet. L'ospedale Bretonneau, allora abbandonato, nel 18° arrondissement, è stato trasformato in un centro artistico, con studi di artisti, sale espositive, laboratori, studi di registrazione, sale da concerto, sale da ballo, teatri e altro ancora. Il progetto è durato 7 anni e ha permesso a 200 artisti di esprimere e mostrare la propria arte. Tra questi c'era JonOne, che vi dipinse le sue prime tele. "Non ho avuto una formazione artistica. Quando taggavo i treni a New York, non potevo immaginare che un giorno mi sarei espresso su tela. Ciò che mi ha spinto a fare tagging è stato vedere altre persone che dipingevano graffiti in tutta la città. La scuola che ho frequentato era molto severa. E così noiosa! Ricordo che a quei tempi la gente di strada aveva molta libertà. Non volevo quello che mi offriva l'America: un lavoro, un bel vestito e una bella casa. Ho conosciuto A-One (Anthony Clark 1964-2001). Frequentava Jean-Michel Basquiat (Brooklyn, New York, 22 dicembre 1960 - 12 agosto 1988). A-One era il collegamento tra la strada e il mondo dell'arte. Viaggiava in Europa e tornava con un sacco di soldi, semplicemente grazie alla sua arte. Ascoltavo i suoi racconti di viaggio e mi brillavano gli occhi per l'invidia. A quel tempo, a New York, ero come molte persone di oggi: giravo fuori dal mio palazzo. A quei tempi, non lasciavo nemmeno il mio quartiere. Grazie ad A-One, ho iniziato a prendere sul serio il mio lavoro, a non vederlo come vandalismo ma semplicemente come arte".