Null COCTEAU (Jean) Bellissimo elogio scritto a mano a Marie Bell, 3 pagine (21x…
Descrizione

COCTEAU (Jean) Bellissimo elogio scritto a mano a Marie Bell, 3 pagine (21x27) di 35 righe. Incorniciato sotto vetro. "Ave a Marie Bell Madame Marie Bell è testimone di una grande razza estinta e, lungi dall'essere l'ultima feccia di questa antica onda, lo è con la sua giovinezza, nell'età in cui le donne esitano tra il frutto e il fiore. Questa grande razza morta non è altro che quella delle ragazze della tragedia. Oggi il volto è stato sostituito dalla faccia, la naturalezza, la trascendenza dei sentimenti, il fascino, la crisi, la voce acida, l'organo profondo e talvolta anche rauco, di cui il tono di Madame Yvonne de Bray ha dato l'esempio. [Solo Madame Yvonne de Bray simboleggia le regine della commedia e Madame Bell le regine della tragedia, uno di quei 'mostri sacri' vestiti con la porpora dei Cesari e il sangue degli eroi. [La cosa ammirevole della signora Marie Bell è che sembra giocare mentre suona, mentre la sua bocca solleva la minima sillaba per il rilievo di una frase o di un gesto. [Che trascini nella sua scia la vergogna innocente di Fedra, la dolce angoscia di Berenice, l'orgoglio oltraggiato di Agrippina, è sempre la tragedia seduta sul suo trono rosso e oro, il vero teatro che trionfa, senza dimenticare i fuochi del lampadario che Charles Baudelaire preferiva allo spettacolo. Jean Cocteau (con la sua stella) " TEXTE DE PREMIER JET avec des raures.

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COCTEAU (Jean) Bellissimo elogio scritto a mano a Marie Bell, 3 pagine (21x27) di 35 righe. Incorniciato sotto vetro. "Ave a Marie Bell Madame Marie Bell è testimone di una grande razza estinta e, lungi dall'essere l'ultima feccia di questa antica onda, lo è con la sua giovinezza, nell'età in cui le donne esitano tra il frutto e il fiore. Questa grande razza morta non è altro che quella delle ragazze della tragedia. Oggi il volto è stato sostituito dalla faccia, la naturalezza, la trascendenza dei sentimenti, il fascino, la crisi, la voce acida, l'organo profondo e talvolta anche rauco, di cui il tono di Madame Yvonne de Bray ha dato l'esempio. [Solo Madame Yvonne de Bray simboleggia le regine della commedia e Madame Bell le regine della tragedia, uno di quei 'mostri sacri' vestiti con la porpora dei Cesari e il sangue degli eroi. [La cosa ammirevole della signora Marie Bell è che sembra giocare mentre suona, mentre la sua bocca solleva la minima sillaba per il rilievo di una frase o di un gesto. [Che trascini nella sua scia la vergogna innocente di Fedra, la dolce angoscia di Berenice, l'orgoglio oltraggiato di Agrippina, è sempre la tragedia seduta sul suo trono rosso e oro, il vero teatro che trionfa, senza dimenticare i fuochi del lampadario che Charles Baudelaire preferiva allo spettacolo. Jean Cocteau (con la sua stella) " TEXTE DE PREMIER JET avec des raures.

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Hans BELLMER (1902-1975). L.A.S., Castres 25 marzo 1946, a un "carissimo amico"; 2 pagine in-4. Interessante lettera su Jean Cocteau e Sade. Teme di aver offeso un po' Cocteau chiedendogli le "condizioni della proposta di collaborazione (balletto: La Fille de l'air), senza nascondergli la stima che nutro per Péret e Breton". Chiede all'amico di scrivere a Cocteau "che penso al progetto del balletto con vero entusiasmo", e che nutre per lui "un affetto 'istruttivo' [...] che non sono in grado, ad esempio, di avere per Michaux o Char"... Non va dimenticato che "Cocteau rappresenta qualcosa della 'feccia' del nostro tempo, vittima e profittatore allo stesso tempo. Sapendo questo, rimane affascinante". Ma Bellmer si interroga sulla futura fama di Cocteau, tra cento anni: "Penso che Oscar Wilde [...] supererà sempre Cocteau. Oscar Wilde è infinitamente più simile a Sade che a Cocteau (Cocteau nega completamente il peso poetico del Marchese de Sade)"... Racconta poi la sorprendente storia del manoscritto delle 120 giornate di Sade, prestato prima della guerra dal conte di Noailles a "uno scrittore amico di Cocteau" [Jean Desbordes], autore di Vrai visage du marquis de Sade; Desbordes fu arrestato dalla Gestapo e morì sotto tortura. Il manoscritto scomparve e non è stato ancora ritrovato, nonostante le ricerche effettuate dal conte di Noailles negli archivi della Gestapo... Poi Bellmer tornò alla sua vita "impossibile": aspettò che la moglie chiedesse il divorzio e poi "decampò"... Tornò sull'idea di un ritratto che l'amico avrebbe potuto proporre al giornale Le Matin, e gli diede qualche idea per un angolo di attacco: "Se si supponesse che io abbia fatto due personaggi: 1) il minore e 2) me stesso"...