DANFRIE (Philippe)
Dichiarazione sull'uso del grafometro, con la pratica si possono misurare tutte le distanze delle cose da vedere che si possono vedere e discernere il luogo in cui si trovano; e per disegnare terre, boschi, prati, e fare piani di villaggi, di fortezze, carte geografiche e in generale tutte le misure visibili, e questo senza bisogno di ricorrere all'aritmetica. Inventato di recente e portato alla luce da Philippe Danfrie. Parigi, Danfrie, 1597, in-12, 91 pp. - 1p.bl., - 34 pp. - 1 f. (privilegio), carta piena, incastonata in una rilegatura in pergamena, traccia di lacci, macchiatura al 1° piatto (rilegatura in sospeso).
PRIMA EDIZIONE di uno dei più bei libri scientifici del XVI secolo, stampato in caratteri civili. Con 18 incisioni per lo più a piena pagina (14 calcografie e 4 xilografie). Annotazioni scritte a mano sul frontespizio. In comune con alcune aggiunte volanti. Alcune macchie e leggere lentiggini. Brunet 2, P. 485: "Opera curiosa".