Jean Boghossian (Liban, 1949)

Senza titolo Acrilico e tecnica mista su tela 120 x 160 cm dipinto nel 2020 firmato e datato sul retro Collezione privata, Belgio Nato ad Aleppo nel 1949, Boghossian proviene da una famiglia di gioiellieri per i quali ha lavorato mentre studiava economia e sociologia all'Università di Saint Joseph a Beirut. Nel 1975, la guerra civile libanese costrinse Boghossian a lasciare il Paese e a trasferirsi in Belgio. Più di tre decenni fa, Boghossian decise di iscriversi all'Accademia di Belle Arti di Boitsfort, a Bruxelles, pur continuando a gestire l'azienda di famiglia. Nel 1992, insieme al fratello e al padre, ha istituito la Fondazione Boghossian a Villa Empain. Nel complesso, Boghossian è uno dei pochi artisti che sperimenta l'applicazione di fuoco e fumo a diverse opere. Il fuoco, essendo il suo linguaggio artistico preferito, viene utilizzato attraverso una vasta gamma di torce e vari altri strumenti di fuoco. Essendo passato poco più di dieci anni fa all'astrazione, l'arte di Boghossian può evocare una visione contemporanea dei movimenti Zero e Fluxus, sebbene egli dichiari di non appartenere ad alcun movimento artistico. Gli oggetti che Boghossian ha attaccato con la fiamma includono tela, carta, libri e plastica, lasciando talvolta dietro di sé disegni di perforazione. Nei suoi dipinti e disegni, Boghossian utilizza una varietà di mezzi, tra cui acquerello, carboncino, olio, pigmenti e pittura acrilica, con tecniche che includono la piegatura, il collage e lo strappo. Le sculture di Boghossian spaziano dal legno al polistirolo, all'argilla, al marmo e al bronzo, alcuni dei quali sono anche trattati con la fiamma.