[COUDRETTE, Christophe, abbé]

Dissertazione teologica sulle lotterie. [Nessun luogo, nessun nome,] 1742. In-12 (163 x 94 mm) di 2 ff.n.ch. (titolo e errata), X, 1 f.n.ch., 344 pp. Vitello maculato, dorso rigato e macchiato (rilegatura contemporanea). Prima edizione. "La pratica delle lotterie divise parte dell'opinione francese nei secoli XVII e XVIII: economisti e finanzieri nei circoli governativi ne sostenevano l'uso come mezzo per sostenere il tesoro pubblico, mentre molti moralisti, sostenuti dal parlamento, erano ostili per principio, in nome della religione e della tradizione francese. (...) I giansenisti, nel loro insieme, erano molto reticenti sulle lotterie. (...) Essi sottolineavano anche che c'era un legame tra l'usura e le lotterie: sviluppando l'abitudine al guadagno, essi danneggiavano anche il prossimo e rovinavano la società" (René Tavenaux, Jansénisme et prêt à intérêt, Paris, Vrin, 1977). L'opera si conclude con la citazione di due sentenze che condannano la lotteria, "indegna di un cristiano" e "la rovina della povera gente". Piccoli danni alla pelle, in particolare alla copertina superiore e alla coda.