Null Attribuito a Nicola VAN HOUBRAKEN (Messina, 1668 - Livorno, 1733)
Vanità o …
Descrizione

Attribuito a Nicola VAN HOUBRAKEN (Messina, 1668 - Livorno, 1733) Vanità o Natura morta con teschio di pecora, colombe, serpente, donnola e fiori Olio su tela, incorniciato 98 x 133,5 cm (restauri) Provenienza: Collezione di Leopold HOOGVELST (1893-1985), ex presidente del consiglio di amministrazione del Metallurgic, Electric and Industrial Trust di Bruxelles. Nicola van Houbraken è nato a Messina, in Sicilia, da una famiglia di pittori fiamminghi. Intorno al 1674, si trasferirono a Livorno in Toscana, da dove è noto che eseguì principalmente nature morte. Il grande quadro che presentiamo, i cui elementi sono eseguiti con un naturalismo eccezionale, nasconde un significato profondo legato alla vita e alla morte. Questa natura morta è in effetti una Vanitas, un genere molto rappresentato nel XVII secolo, che simboleggia la fragilità dell'esistenza e il passare del tempo. Il teschio, elemento centrale e simbolo della morte per eccellenza, accompagnato dai papaveri, simboli dell'oblio e del sonno eterno, e la donnola e il serpente, immagine tradizionale del male e del peccato, minacciano due colombe accovacciate candidamente in un cesto. I toni scuri del dipinto accentuano la brutalità del messaggio e l'idea di un'esistenza transitoria ed effimera.

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Attribuito a Nicola VAN HOUBRAKEN (Messina, 1668 - Livorno, 1733) Vanità o Natura morta con teschio di pecora, colombe, serpente, donnola e fiori Olio su tela, incorniciato 98 x 133,5 cm (restauri) Provenienza: Collezione di Leopold HOOGVELST (1893-1985), ex presidente del consiglio di amministrazione del Metallurgic, Electric and Industrial Trust di Bruxelles. Nicola van Houbraken è nato a Messina, in Sicilia, da una famiglia di pittori fiamminghi. Intorno al 1674, si trasferirono a Livorno in Toscana, da dove è noto che eseguì principalmente nature morte. Il grande quadro che presentiamo, i cui elementi sono eseguiti con un naturalismo eccezionale, nasconde un significato profondo legato alla vita e alla morte. Questa natura morta è in effetti una Vanitas, un genere molto rappresentato nel XVII secolo, che simboleggia la fragilità dell'esistenza e il passare del tempo. Il teschio, elemento centrale e simbolo della morte per eccellenza, accompagnato dai papaveri, simboli dell'oblio e del sonno eterno, e la donnola e il serpente, immagine tradizionale del male e del peccato, minacciano due colombe accovacciate candidamente in un cesto. I toni scuri del dipinto accentuano la brutalità del messaggio e l'idea di un'esistenza transitoria ed effimera.

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