Octave MIRBEAU et Thadée NATANSON. [Le Foyer]. Nessun luogo o data [Parigi, 1906…
Descrizione

Octave MIRBEAU et Thadée NATANSON.

[Le Foyer]. Nessun luogo o data [Parigi, 1906 circa]. Manoscritto autografo di 4 titoli e 121 pagine in-4 (234 x 178 mm), montato su schede: marocchino rosso jansenista, dorso a quattro nervature, bordi filettati in oro, rivestimento in marocchino verde, incorniciato in marocchino rosso e filetto dorato, carte finali in seta, custodia (Marius Michel). Manoscritto autografo completo della terza grande opera teatrale di Octave Mirbeau, un violento attacco alla carità cattolica. Ripulito, contiene una trentina di cancellature, correzioni e piccole aggiunte. L'opera fu cofirmata da Thadée Natanson su proposta di Mirbeau, che voleva aiutare l'amico in rovina dividendo con lui i diritti d'autore. Le Foyer fu rappresentato alla Comédie Française dopo una lunga battaglia legale e politica. Il manoscritto offre una prima versione dell'opera, come presentata all'amministratore della Comédie Française, Jules Claretie, il 17 luglio 1906. Denunciando senza concessioni la sorte dei giovani orfani messi in istituto, fu inizialmente rifiutato. Privato di un palcoscenico, Mirbeau si adeguò, tenendo conto di alcune osservazioni drammaturgiche di Claretie: il secondo atto fu cancellato e l'ultimo rielaborato. Così raggiunse il suo obiettivo nel dicembre 1906. Le prove diedero luogo a un violento scontro, con Claretie che cercava in tutti i modi di eliminare ogni carica sovversiva dalla commedia. L'autore ha scelto di portare la questione al pubblico. Il governo Clemenceau, diviso in due campi, non riuscì a prendere una decisione, così Mirbeau portò la questione in tribunale - e vinse la sua causa nel maggio 1908, seguita da un trionfo l'8 dicembre seguente: "Finalmente abbiamo sentito questo Foyer, la cui conoscenza sembrava finora essere riservata a ministri, avvocati e giudici. L'abbiamo sentita, e la causa decisa per prima dal Tribunale della Senna è stata definitivamente vinta davanti al pubblico", si entusiasmava Léon Blum su Comoedia, classificando lo spettacolo "tra le opere più ricche, più originali e più forti che siano apparse sulla scena da molto tempo". Lo stesso entusiasmo accolse l'opera a Berlino, dove fu immediatamente messa in scena. Octave Mirbeau fece rilegare da Marius-Michel tutti i suoi manoscritti, ad eccezione del suo ultimo romanzo, Dingo, che non riuscì a completare: quello per Le Foyer è rilegato in marocchino. Dalla biblioteca di Louis Barthou, con targa (catalogo II, 1935, n. 1082: "Manoscritto importante contenente l'atto soppresso alla rappresentazione"). La provenienza di questo grande notabile della Terza Repubblica, ministro dei lavori pubblici all'epoca dello scandalo provocato dalla commedia di Mirbeau, è molto interessante. Una prima bozza manoscritta di 15 pagine era nella collezione del colonnello Sickles (cat. XVII, 1994, n. 7509).

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Octave MIRBEAU et Thadée NATANSON.

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