Null TESTA DI GIANO Periodo romano
Marmo
H. 36 cm, P. 20 cm
Incidenti
Questo bus…
Descrizione

TESTA DI GIANO Periodo romano Marmo H. 36 cm, P. 20 cm Incidenti Questo busto di marmo raffigura il dio Giano, uno degli dei più antichi del pantheon romano. Ha due facce opposte - bifronti - una che guarda davanti a sé, l'altra dietro. Le sue leggende sono unicamente romane e legate a quelle delle origini della città. Secondo alcuni mitografi, Giano era indigeno di Roma dove un tempo regnava con il re Camese. Costruì poi una città sulla collina che prese il nome di Gianicolo, dal nome del dio. Venne in Italia con sua moglie, Camisè o Camasené, ed ebbe dei figli, tra cui Tiber, l'omonimo del Tiber. Quando divenne re dopo la morte di Camesis, gli vengono attribuite le solite caratteristiche dell'età dell'oro: perfetta onestà degli uomini, abbondanza e pace profonda. Si dice che Giano abbia inventato l'uso delle barche per venire dall'Italia alla Tessaglia, e anche l'uso del denaro. Infatti, le più antiche monete romane di bronzo portavano l'effigie di Giano sul dritto e la prua di una barca sul rovescio. Il nostro busto rappresenta perfettamente l'ambivalenza di questo dio mitico che ha attraversato le epoche.

TESTA DI GIANO Periodo romano Marmo H. 36 cm, P. 20 cm Incidenti Questo busto di marmo raffigura il dio Giano, uno degli dei più antichi del pantheon romano. Ha due facce opposte - bifronti - una che guarda davanti a sé, l'altra dietro. Le sue leggende sono unicamente romane e legate a quelle delle origini della città. Secondo alcuni mitografi, Giano era indigeno di Roma dove un tempo regnava con il re Camese. Costruì poi una città sulla collina che prese il nome di Gianicolo, dal nome del dio. Venne in Italia con sua moglie, Camisè o Camasené, ed ebbe dei figli, tra cui Tiber, l'omonimo del Tiber. Quando divenne re dopo la morte di Camesis, gli vengono attribuite le solite caratteristiche dell'età dell'oro: perfetta onestà degli uomini, abbondanza e pace profonda. Si dice che Giano abbia inventato l'uso delle barche per venire dall'Italia alla Tessaglia, e anche l'uso del denaro. Infatti, le più antiche monete romane di bronzo portavano l'effigie di Giano sul dritto e la prua di una barca sul rovescio. Il nostro busto rappresenta perfettamente l'ambivalenza di questo dio mitico che ha attraversato le epoche.

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