Null BINARIO COMPLETO PRESENTATO APERTO SUL SOCIO
Tridacna derasa
Isole Salomone…
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BINARIO COMPLETO PRESENTATO APERTO SUL SOCIO Tridacna derasa Isole Salomone H. 36 cm - W. 35Cm

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BINARIO COMPLETO PRESENTATO APERTO SUL SOCIO Tridacna derasa Isole Salomone H. 36 cm - W. 35Cm

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Set di 4 Barava Pangosia, Aire Roviana, Isole Salomone XIX secolo o precedente Acquasantiera fossile, tridacna gigas Dimensioni: 7x7 cm/ 7x5 cm / 9X7cm/ 10x9 cm Provenienza: Didier Zanette Didier Zanette Collezione privata francese "Misteriosi, questi tesori delle Isole Salomone, a volte ancora indossati come ornamenti di tempi antichi, portano un po' dello scintillio del sole nella mareggiata agitata dal passaggio silenzioso e terribile di un banco di boniti. [...] Sono preziosi, vengono dalla terra di Ophir e conservano la loro magia". (Dominique Barbe, In Art des îles Salomon, 2015) Monete rituali e ornamenti per canoe, i pangosia fanno parte dell'alta tradizione dell'intaglio delle vongole fossili in Melanesia. La pangosia è qui presentata nella forma classica di un pettine traforato, forato con piccoli fori nella parte superiore. Il quarto esempio offre una variante iconografica che tende all'astrazione. La bella patina color avorio è il risultato di migliaia di anni di lucidatura di questa rara conchiglia fossile, meticolosamente lavorata da talentuosi scultori. Un oggetto del genere, realizzato con il più prezioso dei materiali dell'Oceania, poteva appartenere solo a persone di potere e diventare un emblema prestigioso. I pangosia venivano utilizzati come distintivi protettivi durante i tradizionali rituali di caccia alla testa. Venivano attaccati, insieme ad altre monete, al vovoso, un oggetto rituale che incarnava lo "spirito dei morti" e che veniva legato alla piroga quando la spedizione partiva. Queste effigi protettive erano associate al dio del tempo, incaricato di scongiurare il maltempo, e accompagnate dal monito: "State calmi, voi dei, gli antenati, i cinque dei di Koluka". In tempo di pace, il vovoso e i suoi ornamenti venivano collocati vicino agli altari funebri accanto ai teschi dei capi, lasciati sotto la protezione esclusiva del sacerdote funerario.