Descrizione

ÉTIENNE JEAURAT (Paris, 1699 - Versailles, 1789)

LE DÉPART DE LA NOURRICE OU LES TROIS ÂGES Circa 1730-1735 Olio su tela, incorniciato nel periodo Luigi XV in legno di tiglio e quercia dorata, intagliato con conchiglie Vista: 52 x 60 cm Provenienza Ex collezione Jacques Doucet, Parigi, 1930 Collezione privata, Parigi Mostra Galerie Charpentier, 1944, La vie familiale, scènes et portraits Bibliografia Louis Hautecoeur, Les peintres de la vie familiale, Parigi, éd. Galerie Charpentier, 1945, riprodotto p. 43 e citato p. 55 The Art quartely, Spring 1969, riprodotto p. 158 e citato p. 155 Edmond and Jules de Goncourt, French Eighteenth century paintings, London, 1984, p. 132 Catalogue raisonné of the painter being prepared by Sylvie de Langlade, who will include it under number 29 La scena si svolge su una strada sterrata, davanti a una casupola fatiscente. Una signora di qualità, vestita con un abito giallo, consegna il suo bambino appena nato a una nutrice su un asino, sotto l'occhio vigile di una vecchia signora in nero. Sullo sfondo, gli uomini si scambiano monete d'oro. Lontano dal gruppo principale, una coppia di contadini [un pastore e una pastorella?] attirano l'attenzione sul lato sinistro del quadro, che si apre su un luminoso paesaggio portuale con il suo portico neoclassico. La presenza della donna nera, percepita come un'allegoria della vecchiaia, introduce una dimensione simbolica nell'opera, che rappresenterebbe quindi le Tre età della vita. Questo quadro di Étienne Jeaurat ha ottenuto un grande successo di critica. Già durante la vita dell'artista, Étienne Aubry (Versailles, 1745-1781) riprese il modello in una composizione svuotata delle figure secondarie e intitolata Les Adieux à la nourrice (fig. 1). Il suo dipinto fa luce sul significato dato alla nostra scena di genere nel XVIII secolo: potrebbe essere ispirato alle favole di La Fontaine, "Il frutto dell'amore segreto" o "La fortuna e il bambino". Nominato pittore del re nel 1767, Jeaurat si forma nella bottega di Nicolas Vleughels (Parigi, 1668 - Roma, 1737). Fu ammesso alla Royal Academy of Painting and Sculpture nel 1733. Oltre ai soggetti storici e ai dipinti religiosi che appartengono ai grandi generi accademici, continuò a dipingere scene di genere, che raramente firmò. Il nostro pittore brilla qui per l'originalità del tema iconografico. Il suo stile è ancora segnato dalla maniera del suo maestro, allievo di Mignard (Troyes, 1612 - Parigi, 1695) e amico di Watteau (Valenciennes, 1684 - Nogent-sur-Marne, 1721). Il nostro dipinto si colloca quindi nella tradizione dell'arte del Grande Secolo, mentre allo stesso tempo annuncia la sfrontatezza libertina del Secolo dei Lumi. Ulteriori informazioni fornite dal collezionista sono accessibili tramite QR Code nel PDF.

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ÉTIENNE JEAURAT (Paris, 1699 - Versailles, 1789)

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