GÉRICAULT Théodore (1791-1824). L.A.S. "Théodore Géricault", Ginevra [4 ottobre …
Descrizione

GÉRICAULT Théodore (1791-1824).

L.A.S. "Théodore Géricault", Ginevra [4 ottobre 1816], a Pierre-Joseph DEDREUX-DORCY; 2 1/2 pagine in8, indirizzo (piccolo strappo nel sigillo che toglie alcune lettere). Rara e bella lettera scritta da Ginevra durante il suo viaggio a Roma. [Géricault, dopo la sua formazione nello studio di Pierre-Narcisse Guérin, non riuscì a vincere il Prix de Rome nel 1816. Decise però di pagarsi da solo un soggiorno in Italia, per perfezionare la sua formazione a contatto con i capolavori dell'arte italiana. Il pittore Pierre-Joseph DEDREUX-DORCY (1789-1874), anche lui allievo di Guérin, fu un amico intimo di Géricault, che morì tra le sue braccia il 26 gennaio 1824]. Se ha dormito male, almeno è a Ginevra. "Ho visto magnifiche montagne, cascate, bellissime foreste di pini. Ginevra è situata in una posizione molto piacevole. La vista del lago è incantevole ma tutto questo non vale il piacere di vedere i propri amici e non mi consola di essere separato da loro"... Evoca calorosamente l'amicizia che lo lega a Dorcy, e la loro separazione gli costa. Gli scrive questo biglietto "per augurarvi una buona giornata, per soddisfare il mio cuore che aveva preso la dolce abitudine di vedervi ogni giorno e che si ritrova abbastanza privo"... Vorrebbe ringraziarlo per tutte le sue manifestazioni d'affetto, "ma questo non si fa, non si può dire, ti ringrazio di amarmi, sarebbe gauche, ma si può esserne toccati e ben penetrati [...] Bacia per me tutti quelli che diranno di essere miei amici e cerca di consolarli se provano qualche dolore, sono così felice di essere amato che vorrei poter fare tutto per essere amato ancora di più"... Si raccomanda particolarmente alla memoria del suo maestro Guerin al quale scriverà "solo quando avrò messo piede sulla terra sacra, sarebbe un abuso della sua gentilezza parlargli della Borgogna, della Svizzera e della mia salute [...] voglio parlare più nobilmente con il mio maestro, parlargli dei romani e non di me stesso, e presentargli finalmente uno stile e delle storie degne del suo interesse, il cuore di un amico è meno delicato della mente di un maestro"...

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GÉRICAULT Théodore (1791-1824).

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