BENJAMIN PALENCIA (Barrax, Albacete, 1894 - Madrid, 1980). BENJAMIN PALENCIA (Ba…
Descrizione

BENJAMIN PALENCIA (Barrax, Albacete, 1894 - Madrid, 1980).

BENJAMIN PALENCIA (Barrax, Albacete, 1894 - Madrid, 1980). "Cavalli", 1952. Tecnica mista su carta. Firmato e datato in basso a destra. Opera referenziata nell'Archivio Benjamín Palencia con numero di registrazione D017/62. Certificato può essere rilasciato su richiesta e a spese dell'acquirente. Misure: 32 x 47,5 cm; 49 x 66 cm (cornice). Fondatore della Scuola di Vallecas insieme ad Alberto Sánchez, scultore, Benjamín Palencia fu uno dei più importanti eredi della poetica del paesaggio castigliano tipica della Generazione del 98. A soli quindici anni, Palencia lascia la sua città natale e si stabilisce a Madrid per sviluppare la sua formazione attraverso le sue frequenti visite al Museo del Prado, dato che ha sempre rifiutato gli insegnamenti ufficiali della Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando. Nel 1925 partecipa alla Mostra degli Artisti Iberici che si tiene nel Palazzo del Retiro a Madrid, e nel 1926 viaggia per la prima volta a Parigi. Lì incontra Picasso, Gargallo e Miró ed entra in contatto con la tecnica del collage, che più tardi applicherà alle sue opere, incorporando nuovi materiali come la sabbia o la cenere. Sarà a partire da questo soggiorno parigino che l'opera di Palencia acquisisce un tono surrealista, evidenziato da una sempre maggiore libertà espressiva che raggiungerà la sua pienezza nel periodo della maturità. Al suo ritorno a Madrid fonda la Scuola di Vallecas (1927), e fa il suo debutto individuale al Museo d'Arte Moderna (1928). Palencia abbandonerà gradualmente le nature morte per riprendere il paesaggio castigliano, catturandolo attraverso una magnifica sintesi tra tradizione e avanguardia. Questa estetica personale del paesaggio raggiungerà il suo culmine nella Scuola di Vallecas e, dopo una brillante incursione surrealista nei primi anni trenta, allo scoppio della guerra civile Palencia rimane a Madrid, soffrendo come i suoi coetanei della sua generazione un periodo di profonda crisi. Dopo la guerra, tra il 1939 e il 1940 la sua pittura prende una svolta radicale; abbandona le influenze cubiste e astratte e persino gli aspetti surrealisti, alla ricerca di un'arte di forte impatto cromatico, legata al fauvismo. Concentrato sul suo lavoro di paesaggista, nel 1942 Palencia riprende l'esperienza della Scuola di Vallecas insieme ai giovani pittori Álvar Delgado, Carlos Pascual de Lara, Gregorio del Olmo, Enrique Núñez Casteló e Francisco San José. La sua opera raccoglierà immagini della campagna castigliana e dei suoi contadini e animali; la sua pittura diventa una testimonianza del rozzo, del grossolano e del rurale, della sottile espressività della sobrietà castigliana. Già pienamente consolidato, nel 1943 ottiene la prima medaglia all'Esposizione Nazionale di Belle Arti e nel 1944 viene selezionato per partecipare al Salón de los Once de Eugenio D'Ors a Madrid. L'anno seguente ottiene la medaglia d'onore dell'Esposizione Nazionale, anche se vi rinuncia per facilitare la sua concessione a José Gutiérrez Solana, che muore pochi giorni prima della decisione della giuria. Da questo decennio in poi, le sue esposizioni in centri e gallerie d'arte come il Círculo de Bellas Artes di Madrid o la galleria Estilo, e nel 1946 fu nuovamente selezionato per il Salón de los Once. Cominciò anche a partecipare a mostre internazionali, come quelle di arte contemporanea spagnola tenutesi nel 1947 a Buenos Aires, Rio de Janeiro e San Paolo. Riceve anche il Gran Premio alla Biennale Ispanoamericana di Madrid (1951) ed espone al Museo d'Arte Moderna di Parigi (1951), alla Biennale di Venezia (1956), al Palazzo della Principessa di Paravinci a Roma (1965), ecc. Nel 1973 è stato nominato membro della Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando, e nel 1978 è entrato a far parte dell'Accademia di San Jorge a Barcellona. Nello stesso anno gli è stata conferita la Medaglia d'Oro al Merito delle Belle Arti. Benjamín Palencia è attualmente rappresentato nel Museo Nazionale Reina Sofía, nel Patio Herreriano di Valladolid e nei Musei di Belle Arti di Valencia e Albacete, tra molti altri.

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