MARCEL JOUHANDEAU. Descente aux enfers. Paris,
Nouveau Cercle Parisien du Livre,…
Descrizione

MARCEL JOUHANDEAU.

Descente aux enfers. Paris, Nouveau Cercle Parisien du Livre, 1961. Grand in-4, en feuilles, chemise et étui. Monod, I-6445///90-(4f.). EDITION ORIGINALE ornée de 4 lithographies originales en couleurs à pleine page de Georges Braque. Tirage à 200 exemplaires sur papier de Rives, signés par Georges Braque et Marcel Jouhandeau, ici exemplaire nominatif imprimé pour Jacqueline Delubac (n°137). Chemise jaunie.

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MARCEL JOUHANDEAU.

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Icona russa delle Officine dei Vecchi Credenti, XIX secolo. "Resurrezione di Cristo, discesa di Cristo agli inferi". Tempera, foglia d'oro su tavola. Misure: 18 x 14 cm. La discesa di Cristo agli inferi è una delle rappresentazioni più importanti dell'iconografia cristiana. Questo passo era conosciuto nell'Antica Rus' fin dall'XI secolo, anche se ha raggiunto la massima popolarità nella seconda metà del XIV secolo. L'iconografia di questo passo del Nuovo Testamento si sviluppò definitivamente nel XVII secolo nei laboratori di Mosca. In questo periodo, l'icona raggiunse la sua massima complessità, combinando i passaggi del Nuovo e dell'Antico Testamento e, a sua volta, componendo in una sola le scene della resurrezione e della discesa di Cristo agli inferi. L'icona di interesse, un'immagine canonica stabilita nel XVII secolo, rappresenta contemporaneamente la resurrezione e la discesa di Cristo agli inferi. La composizione dinamica di questa piccola icona ha un carattere ascendente, ottenuto attraverso la sovrapposizione dei nimbi dei santi, che conducono lo sguardo dello spettatore dal portale rotto dell'inferno alla figura di Cristo racchiusa nella mandorla magica, immagine principale dell'intera composizione. La maestria di questo anonimo pittore nella rappresentazione dei dettagli architettonici e naturali, così come l'uso del colore, sono affascinanti. Nella pittura delle icone russe, il colore ha una carica simbolica molto importante, a volte più profonda delle immagini stesse. Nel caso dell'opera messa all'asta, è evidente la predominanza dei toni rossi rispetto al resto della gamma. Il simbolismo del rosso è molto eterogeneo e questa icona ne è un chiaro esempio, poiché allo stesso tempo rappresenta sia la Passione di Cristo e identifica i martiri con il loro chitone rosso, sia serve a segnare i confini dell'inferno, rappresentati dalla bocca aperta di un drago mostruoso. Sul bordo esterno dell'icona si trova il suo titolo. Tutti i personaggi sono accompagnati dalle iscrizioni e tengono la mano in posizione di benedizione con due dita. Queste caratteristiche, insieme all'aspetto visivo e alla stilistica generale dell'icona, portano a ritenere che essa possa appartenere alle botteghe dei Vecchi Credenti, insediate principalmente nell'area di Pomorie e degli Urali.