PARODI DOMENICO (1672-1740) PARODI DOMENICO (1672-1740) 
"Il Padre Eterno circon…
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PARODI DOMENICO (1672-1740)

PARODI DOMENICO (1672-1740) "Il Padre Eterno circondato da angeli" olio cm. 158x133

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PARODI DOMENICO (1672-1740)

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I dintorni di Filippo PARODI (1630-1702). Italia settentrionale, primo terzo del XVIII secolo. San Giovanni Battista da bambino. Marmo. Nella seconda metà del XVII secolo, gli scultori genovesi assimilano i modelli del barocco romano e sviluppano, intorno a Filippo PARODI, un'arte sensibile ed elegante. L'anatomia giovanile, con le sue forme rotonde e piene, divenne il mezzo preferito per le rappresentazioni allegoriche o associate all'infanzia di Cristo. Il marmo del Bambino addormentato, scolpito da Flippo PARODI intorno al 1675, ne è una sublime illustrazione (Cleveland Museum of Art, inv. 2018.257). I tratti delicati del nostro giovane Giovanni Battista, con la bocca stretta, le labbra carnose e gli occhi grandi e ben incisi, sono perfettamente in linea con la produzione della Loira a cavallo del XVII secolo. Anche le modulazioni della superficie, dal trattamento ruvido dei capelli e del vello d'agnello, dove viene applicato l'uso sapiente della punta, alla resa più setosa del mantello drappeggiato intorno al bambino, alla lucidatura meticolosa degli incarnati, ricordano i modelli genovesi. Variazioni simili si trovano nella scultura veneziana. È infatti interessante notare che Parodi fu attivo anche a Padova e a Venezia nell'ultimo quarto del XVII secolo. Il retro del marmo leggermente incavato, dove sono visibili le tracce della gradina, indica che è stato certamente progettato per una nicchia o una pala d'altare. Si noti anche la sottigliezza con cui lo sguardo del giovane santo verso l'alto, probabilmente diretto verso un gruppo della Vergine e del Bambino che doveva accompagnare, è appena suggerito dall'ombra proiettata dalle palpebre superiori. L'autore di questo marmo si colloca probabilmente nella cerchia di Flippo Parodi, il cui stile è un incrocio tra i modelli romani - quelli di Gian Lorenzo Bernini, Alessandro Algardi ed Ercole Ferrata - e Pierre Puget, attivo a Genova tra il 1661 e il 1668. Oltre al figlio Domenico (1668-1740), tra gli allievi di Filippo figurano il genero Giacomo Antonio Ponsonelli (1654-1735), Francesco Biggi (1676-1736) e Angelo de Rossi (1671-1715). L'ultima opera genovese di quest'ultimo prima della partenza per Roma è il marmo di un Giovane satiro che mangia l'uva, conservato a Palazzo Reale di Genova (inv. 570). Un piccolo pezzo della croce è stato reincollato e la parte superiore è mancante. Confronti: Filippo PARODI, Gesù Bambino addormentato, 1675 circa, The Cleveland Museum of Art. Filippo PARODI, Allegoria della vita e della morte, Museo Civico di Asolo. Angelo DE ROPSSI, Giovane satiro che mangia l'uva, Palazzo Reale, Genova. Si ringrazia Stéphanie Veyron, esperta del CNES, per le sue ricerche su questa scultura. Dimensioni: altezza 54 cm. Larghezza 52 cm. Profondità 32 cm.