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TERÁN (Cile, 1974). "Omaggio a Fontana". Olio su tela. Firmato in basso a destra sul bordo. Firmato e titolato sul retro. Misure: 60 x 60 cm. Quest'opera appartiene a una serie di sette dipinti in cui Terán reinterpreta la tecnica iconica immortalata da Lucio Fontana. Solo con il dipinto Terán ricrea come un trompe l'oeil una delle azioni più innovative dell'arte contemporanea. Attraverso diverse tonalità di bianco e variazioni crea una serie pittorica che funziona sia nel suo insieme che singolarmente. Nel catalogo della mostra "Tribute to the Geniuses", si legge che "Terán cerca di postulare il ritorno della pittura come strategia simbolica. I suoi omaggi, che assumono la forma di pastiche, non lo sono. Gli artisti che sceglie di omaggiare sono da lui ammirati (Francis Bacon, Banksy, Marc Chagall, Jean Dubuffet, Lucio Fontana, Francisco de Goya, Lucian Freud, Keith Haring, David Hockney, Robert Indiana, Jaspers Johns, Yves Klein, Kusama-Velázquez, Roy Lichtenstein, René Magritte, Roberto Matta, Joan Miró, Pablo Picasso, Jackson Pollock, Joaquín Sorolla e Andy Warhol). L'elenco non potrebbe essere più eterogeneo. Non segue alcun ordine. Rende omaggio agli artisti che ammira, anche quando il suo lavoro non ha alcuna relazione con loro. L'eterogeneità delle sue preferenze è evidente e dà ragione a E. Gombrich, per il quale non esiste l'arte ma gli artisti. Questo estremo nominalismo lo porta a saltare le categorie estetiche, così come le cronologie". Artista cileno residente in Spagna, laureato in Belle Arti, Manuel Terán ha sviluppato il suo lavoro creativo nel campo delle arti plastiche e delle nuove tecnologie applicate all'arte. Da quando si è fatto conoscere nel 1995 al Salón de Otoño del Círculo de Bellas Artes di Santiago del Cile, ha tenuto mostre personali e partecipato a mostre collettive e fiere in America Latina e in Europa. Ha ricevuto premi come quello della Real Academia de San Carlos de Valencia (2004).

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TERÁN (Cile, 1974). "Omaggio a Fontana". Olio su tela. Firmato in basso a destra sul bordo. Firmato e titolato sul retro. Misure: 60 x 60 cm. Quest'opera appartiene a una serie di sette dipinti in cui Terán reinterpreta la tecnica iconica immortalata da Lucio Fontana. Solo con il dipinto Terán ricrea come un trompe l'oeil una delle azioni più innovative dell'arte contemporanea. Attraverso diverse tonalità di bianco e variazioni crea una serie pittorica che funziona sia nel suo insieme che singolarmente. Nel catalogo della mostra "Tribute to the Geniuses", si legge che "Terán cerca di postulare il ritorno della pittura come strategia simbolica. I suoi omaggi, che assumono la forma di pastiche, non lo sono. Gli artisti che sceglie di omaggiare sono da lui ammirati (Francis Bacon, Banksy, Marc Chagall, Jean Dubuffet, Lucio Fontana, Francisco de Goya, Lucian Freud, Keith Haring, David Hockney, Robert Indiana, Jaspers Johns, Yves Klein, Kusama-Velázquez, Roy Lichtenstein, René Magritte, Roberto Matta, Joan Miró, Pablo Picasso, Jackson Pollock, Joaquín Sorolla e Andy Warhol). L'elenco non potrebbe essere più eterogeneo. Non segue alcun ordine. Rende omaggio agli artisti che ammira, anche quando il suo lavoro non ha alcuna relazione con loro. L'eterogeneità delle sue preferenze è evidente e dà ragione a E. Gombrich, per il quale non esiste l'arte ma gli artisti. Questo estremo nominalismo lo porta a saltare le categorie estetiche, così come le cronologie". Artista cileno residente in Spagna, laureato in Belle Arti, Manuel Terán ha sviluppato il suo lavoro creativo nel campo delle arti plastiche e delle nuove tecnologie applicate all'arte. Da quando si è fatto conoscere nel 1995 al Salón de Otoño del Círculo de Bellas Artes di Santiago del Cile, ha tenuto mostre personali e partecipato a mostre collettive e fiere in America Latina e in Europa. Ha ricevuto premi come quello della Real Academia de San Carlos de Valencia (2004).

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