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Stile TANG Giocatore di polo su una cavalcatura che salta Statua in terracotta policroma con lamina. 22 x 39 cm (policromia usurata e restauro).

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Stile TANG Giocatore di polo su una cavalcatura che salta Statua in terracotta policroma con lamina. 22 x 39 cm (policromia usurata e restauro).

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Figura di giocatrice di polo. Cina, dinastia Tang, 618-906 circa. Terracotta. In buone condizioni. Provenienza: Acquistato dalla Galleria F., Spagna, Madrid, 2022. Allegato test di termoluminescenza (TL). Misure: 28 x 34 cm. Scultura realizzata in terracotta e decorata con ingobbi. Rappresenta un giocatore di polo a cavallo, al galoppo, con l'animale catturato al centro del salto. La figura umana è vestita con abiti rossi larghi e a maniche lunghe; i capelli sono pettinati con cura, le mani sono sollevate e le guance e le labbra sono evidenziate. La giocatrice mostra il movimento e la tensione del momento e gira il busto per rivolgersi allo spettatore. Nella dinastia Tang, il polo era uno sport praticato principalmente dall'aristocrazia e soprattutto dalle donne, nonostante la sua rudezza. La dinastia Tang è considerata dagli storici un periodo di splendore della civiltà cinese, pari o addirittura superiore al periodo Han. Uscita da un periodo di dispotismo sotto il crudele Yang Di, fu istituita da Li Shimin che, per pietà filiale, mise sul trono il padre prima di assumere lui stesso il ruolo di imperatore e fondare la dinastia Tang. Stimolato dai contatti con l'India e il Medio Oriente attraverso la Via della Seta, l'impero Tang conobbe un boom creativo in molti campi. Il buddismo, nato in India ai tempi di Confucio, continuò a fiorire in questo periodo e fu adottato dalla famiglia imperiale, diventando una parte essenziale della cultura tradizionale cinese. Lo sviluppo della stampa ampliò anche la diffusione delle opere scritte, dando vita all'età dell'oro dell'arte e della letteratura cinese. La grande apertura culturale si tradurrà in un'arte fondamentalmente colorata, espressiva e molto eclettica, anche se ancora prevalentemente ad uso funerario, dove l'artista rimane un anonimo artigiano. Tuttavia, a partire da questo periodo, la ceramica ad alta cottura, decorata con smalti, verrà utilizzata come status symbol, con tipologie come i vasi per la tavola del letterato e tutti i tipi di vasellame. La terracotta, invece, continua a essere utilizzata per i corredi funerari, anche se d'ora in poi verrà utilizzato anche il grès, soprattutto per le tombe di nobili e studiosi. Nei corredi funerari, il gruppo a cui appartiene questa amazzone, viene introdotta un'importante novità: gli smalti di piombo a tre colori (sancai), anche se continuano a essere prodotti pezzi decorati con ingobbi. Tra i corredi funerari si distinguono sei gruppi tipologici, ognuno dei quali presenta una grande varietà: i guardiani delle tombe, con guerrieri e bestie protettrici; le figure cerimoniali con i loro servitori; gli animali di ogni tipo, come buoi, cammelli e cavalli; i musicisti e le dame di corte; gli utensili e i vasi; e infine i modelli architettonici. Si possono inoltre distinguere tre periodi. Il primo periodo, tra il 581 e il 683, è dominato da figure decorate con ingobbi, anche senza smalti. Il secondo periodo, tra il 683 e il 779, è il grande periodo Sancai, con una predominanza di smalti. Infine, fino all'inizio del X secolo, continuano a essere realizzati pezzi con smalti Sancai, anche se di qualità inferiore a quelli del periodo precedente.