Null BULGARIA - XVII secolo
San Demetrio a cavallo. 
Icona a tempera
58 x 34 cm.…
Descrizione

BULGARIA - XVII secolo San Demetrio a cavallo. Icona a tempera 58 x 34 cm. Danni, parti mancanti e crepe. L'icona rappresenta un'interpretazione popolare di San Demetrio a cavallo che uccide l'imperatore romano, simbolo del paganesimo, o, secondo la leggenda greca, uccide lo zar bulgaro Kaloyan, nel 1207 durante l'assedio di Tessalonica. Questa icona è insolita perché San Demetrio è indicato con l'epiteto di "Grande Voivoda". Xyngopoulos associa questo appellativo all'influenza delle idee esicaste. Secondo lui, è stato ispirato dal testo del patriarca Filoteo di Costantinopoli, che descrive la visione di Cristo Re circondato da nobili, tra cui il grande voivoda San Demetrio di San Gregorio Palamas. Secondo Ralitsa Rousseva, l'origine di questo epiteto si può far risalire alla letteratura agiografica dedicata a questo santo: la funzione del padre e del santo era proprio quella di grande voivoda. Bibliografia: DJOUROVA (Axinia) e GUEROV (Gueorgui). I tesori delle icone bulgare. Edizioni del Patrimonio, 2009. Pag. 66-67.

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BULGARIA - XVII secolo San Demetrio a cavallo. Icona a tempera 58 x 34 cm. Danni, parti mancanti e crepe. L'icona rappresenta un'interpretazione popolare di San Demetrio a cavallo che uccide l'imperatore romano, simbolo del paganesimo, o, secondo la leggenda greca, uccide lo zar bulgaro Kaloyan, nel 1207 durante l'assedio di Tessalonica. Questa icona è insolita perché San Demetrio è indicato con l'epiteto di "Grande Voivoda". Xyngopoulos associa questo appellativo all'influenza delle idee esicaste. Secondo lui, è stato ispirato dal testo del patriarca Filoteo di Costantinopoli, che descrive la visione di Cristo Re circondato da nobili, tra cui il grande voivoda San Demetrio di San Gregorio Palamas. Secondo Ralitsa Rousseva, l'origine di questo epiteto si può far risalire alla letteratura agiografica dedicata a questo santo: la funzione del padre e del santo era proprio quella di grande voivoda. Bibliografia: DJOUROVA (Axinia) e GUEROV (Gueorgui). I tesori delle icone bulgare. Edizioni del Patrimonio, 2009. Pag. 66-67.

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