Null Ron English
Polaroid 600 Ron English, 2022
Scultura: oggetto
Opera numerata…
Descripción

Ron English Polaroid 600 Ron English, 2022 Scultura: oggetto Opera numerata e limitata a 400 esemplari. Nella sua scatola originale. Nuovo di zecca e non aperto. Fuori catalogo. 15 x 12 x 10 cm

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Ron English Polaroid 600 Ron English, 2022 Scultura: oggetto Opera numerata e limitata a 400 esemplari. Nella sua scatola originale. Nuovo di zecca e non aperto. Fuori catalogo. 15 x 12 x 10 cm

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PABLO GARGALLO CATALÁN (Maella, Saragozza, 1881 - Reus, Tarragona, 1934). "Testa di Arlecchino", 1928. Puntasecca su carta vergata, copia 9/12. Firmato nella lastra: PG 28. Con cornice d'epoca dipinta a mano. Presenta alcune mancanze di policromia. Alcune macchie sulla carta. Misure: 18 x 13 cm (lastra); 22 x 17 cm (carta); 43 x 37 cm (cornice). Rara stampa dell'artista. Di quest'opera è stata realizzata una sola edizione di 12 copie numerate. Il Museo Pablo Gargallo possiede le lastre originali delle uniche quattro incisioni a puntasecca di Gargallo (Autoritratto, Testa di Arlecchino, Nudo femminile e Ballerina). Pablo Gargallo è considerato il precursore della scultura in ferro e imparò la tecnica della forgiatura dal padre, che aveva un'officina di fabbro. Nel 1888 la sua famiglia emigrò a Barcellona per motivi economici e lì iniziò la sua formazione artistica, nella bottega dello scultore Eusebio Arnau e nella Scuola di La Lonja, con Venancio Vallmitjana come insegnante principale. All'apice del Modernismo a Barcellona, Gargallo frequenta i raduni de "Els quatre Gats", stabilendo relazioni con artisti come Nonell e Picasso. Per questo motivo le sue prime opere risentono dell'influenza del Modernismo, come nel caso delle decorazioni di edifici barcellonesi realizzate in collaborazione con l'architetto Domènech i Montaner, come l'Hospital de la Santa Cruz y San Pablo o il Palau de la Música. Nel 1903 Gargallo ottenne una borsa di studio che gli permise di recarsi a Parigi per completare gli studi. Il suo soggiorno nella capitale francese fu breve, ma da allora fino al 1923, quando si stabilì definitivamente a Parigi, i suoi viaggi saranno frequenti. In questa città trova le formulazioni estetiche del cubismo, ne assimila i sistemi espressivi e ricerca lo schematismo e l'essenzialità di figure e oggetti, cercando di trovare l'autentica espressione tridimensionale dei postulati cubisti. In questi anni inizia a utilizzare materiali metallici come la lamiera, il rame e il ferro. Intorno al 1911-12 realizza le prime maschere, pezzi di grande semplificazione realizzati con lamiera tagliata, legati all'estetica cubista. Con la lamiera Gargallo inizia a suggerire volumi e a esaltare i vuoti attraverso la penetrazione della luce negli interni. Nel 1920 fu nominato professore di scultura presso la Escuela Técnica de Oficios Artísticos de la Mancomunidad de Cataluña, incarico dal quale fu rimosso nel 1923 per motivi politici. È allora che Gargallo si stabilisce definitivamente a Parigi con la moglie e la figlia. Da questo momento in poi il suo stile acquisisce una dimensione molto personale, derivata dalla sua interpretazione del cubismo, basata sulla ricerca di una sintesi formale della figura in piani geometrici sempre fluidi, sostituendo i materiali convenzionali con lastre di ferro battuto, e introducendo un nuovo linguaggio scultoreo con l'introduzione del vuoto come volume e conferendo alle sue figure un grande drammatismo espressivo. Pablo Gargallo è attualmente rappresentato nel museo che porta il suo nome a Saragozza, al MoMA di New York, al MACBA di Barcellona, al Museo d'Arte Moderna di Parigi e al Reina Sofia di Madrid, tra i tanti.

Scuola ispano-filippina; fine del XVIII secolo. "Crocifissione". Croce intagliata in avorio, ebano e tartaruga. Allegato Cites e certificato dell'Associazione degli Antiquari. Misure: 17 x 15 x 4 cm; 73 x 24 x 14 x 14 cm (croce). La realizzazione della figura di Cristo in avorio ha una lunga tradizione nella storia dell'arte. Da un lato, si tratta di un materiale nobile, di bell'aspetto, con una tonalità chiara molto adatta a imitare i toni della carne. D'altra parte, il suo colore e la sua consistenza lo rendono simile al marmo, un materiale che, a causa del suo peso e delle sue proprietà, non può essere utilizzato per la figura del crocifisso, che deve essere inchiodato a una croce. Questo pezzo è stato realizzato interamente da un unico pezzo di avorio, ad eccezione delle braccia che, a causa dei limiti della forma della zanna dell'elefante, sono state lavorate separatamente e poi assemblate. Attraverso le rotte commerciali marittime, arrivavano in Spagna gli apprezzati prodotti orientali, che soddisfacevano la grande richiesta di oggetti lussuosi ed esotici. L'avorio, materiale di lusso e di alta considerazione, significava prestigio, potere economico e sociale per chi lo possedeva, e le immagini religiose realizzate con questo materiale erano particolarmente apprezzate, destinate alla devozione privata e spesso donate dai potenti ai centri religiosi in segno di fede. Questo Cristo ispano-filippino rivela un insieme di influenze artistiche che lo riempiono di contenuti. È un'opera d'arte realizzata sotto l'influenza spagnola, filtrata dall'America e scolpita nelle Filippine da artisti locali e cinesi stabilitisi nell'arcipelago. I Sangley o cinesi delle Filippine, spinti dalla richiesta di opere religiose cristiane, frequentavano le commesse spagnole avendo come modelli sculture, stampe o incisioni inviate dalla metropoli, ma senza dimenticare i tratti dell'anatomia orientale. Per questo motivo, gli occhi sono obliqui, con palpebre sporgenti realizzate con una doppia flangia, configurando un volto con zigomi sporgenti che si discosta dall'ideale classico dell'Europa contemporanea. L'anatomia, invece, mostra una chiara base classica unita al naturalismo barocco tipico di questo tipo di opere a partire dal XVII secolo, ma denota comunque un senso introspettivo e ieratico che non troviamo nelle opere europee. In effetti, tutte queste diverse caratteristiche, tipiche della sua origine orientale, erano molto apprezzate nella metropoli. Allegato Cites e certificato dell'Associazione Antiquari.