Descrizione
Josef Albers
Josef Albers Studio per Omaggio alla piazza 1967 Olio su masonite 60,7 x 60,7 cm. Incorniciato. Monogrammato e datato "A67". Titolo "Studio per l'omaggio alla piazza" sul verso della masonite, oltre a dimensioni e diverse righe di informazioni sull'opera. - Con studio e lievi tracce d'età. L'opera è registrata presso la Anni and Josef Albers Foundation, Bethany, Connecticut. Si ringrazia Jeannette Redensek, Bethany, Connecticut, per ulteriori informazioni. Provenienza Proprietà di Josef Albers; Fondazione Josef Albers, Bethany, Connecticut; Galerie Denise René, Parigi (con etichetta sul retro) (1991); collezione privata, Belgio Mostre Parigi 1987 (Galerie Denise René), Josef Albers (con etichetta sul retro) Madrid 1987 (Galeria Theo), Josef Albers, Obras 1955-1973, cat.21 (con etichetta sul retro) Per 26 anni Josef Albers si dedicò alla sua serie di opere più famosa, che chiamò "Omaggio al quadrato". Queste opere, in cui declina la stessa composizione di quadrati di colore che si incastrano, sono di per sé un omaggio al colore e alla sua percezione individuale e soggettiva. L'affinità dell'artista con la matematica è alla base di questa serie di opere. Lo schema compositivo è stato sviluppato intorno al 1950; nella soluzione finale dell'immagine, i quadrati sono spostati verso il basso, dando luogo a una compressione ottica e all'impressione che la gravità agisca apparentemente sui quadrati. Albers lavora le forme precise a mano libera dall'interno verso l'esterno con grande cura, utilizzando negli anni un'enorme varietà di pigmenti diversi. Egli attribuisce un valore straordinario al processo manuale e alla conseguente espressività della superficie colorata. I colori interagiscono costantemente tra loro nella stessa composizione di base, spingendosi l'uno contro l'altro e l'uno contro l'altro, sembrando galleggiare l'uno di fronte all'altro o affondare l'uno nell'altro. "Dipingere significa lasciare che la pittura agisca", scrive Josef Albers, "agire significa cambiare il carattere e il comportamento, l'umore e il ritmo. Un attore ci fa dimenticare il suo nome e le sue caratteristiche personali. Crea un'illusione e agisce come una persona diversa da quella che è in realtà. Il colore che recita perde la sua identità, appare come un colore diverso, più chiaro o più scuro, più o meno intenso, più luminoso o più opaco, più caldo o più freddo..." (cit. da: Josef Albers, Interaction, cat. mostra. Villa Hügel, Essen 2018, p.189f.).
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