Null CHAISSAC, Gaston [attribuito a] Composition avec des visages. S.D. Gouache,…
Descrizione

CHAISSAC, Gaston [attribuito a] Composition avec des visages. S.d. Gouache, carta vergata 15,6 x 23,8 cm, firmato nel margine inferiore destro (f. leggermente brunito, piccolo strappo nel margine sinistro senza perdita). Incorniciato. Gaston Chaissac (1910-1964) è stato un pittore e scultore francese autodidatta, inizialmente artigiano calzolaio, che, contro il suo giudizio, aderì al movimento dell'Art Brut. Divenne amico di Raymond Queneau, Jean Paulhan e soprattutto di Jean Dubuffet, che gli preparò la prima grande mostra nel 1947 alla Galerie Arc-en-Ciel (Parigi) e con il quale mantenne una regolare corrispondenza (cfr. "Hippobosque au bocage", Gallimard, 1951). Si definiva un "pittore di paese" ("Au fond, en peinture, je parle patois"). In Belgio, a partire dalla fine degli anni '50, si attira la stima e l'amicizia di Théodore Koenig e André Balthazar. Collaborò a diversi numeri di "Phantomas" e del "Daily Bul", che pubblicò la sua raccolta di lettere "Très amicalement vôtre" (1965). La gouache qui presentata potrebbe servire da esempio, in riferimento alle parole dello scrittore e critico d'arte Jean Cassou (1897-1986): "In alcune delle sue opere su carta, Chaissac è un 'Ensor à l'état brut'". A prima vista, come spesso accade con le opere di Chaissac, potrebbe sembrare un disegno di un bambino o una delle opere dell'Art Brut. Ma a un esame più attento, diverse caratteristiche stilistiche sono proprie di Chaissac. La prima cosa che salta all'occhio sono tre volti - assolutamente lisci, privi della minima ruga o sfumatura di espressione - uno dei quali indossa una sorta di turbante, gli altri due un cappello con un pennacchio (questi tre volti sono dipinti con macchie piatte di colore arancione - "macchie piatte" che accentuano il loro aspetto "appiattito" e inespressivo). Essi circondano il profilo di una figura umana che indossa anch'essa un cappello con pennacchio. Macchie rudimentali completano il quadro. Come di solito accade nelle opere di Chaissac, queste figure umane e non umane sono delimitate da un bordo nero piuttosto ampio, che accentua la densità dei colori.

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CHAISSAC, Gaston [attribuito a] Composition avec des visages. S.d. Gouache, carta vergata 15,6 x 23,8 cm, firmato nel margine inferiore destro (f. leggermente brunito, piccolo strappo nel margine sinistro senza perdita). Incorniciato. Gaston Chaissac (1910-1964) è stato un pittore e scultore francese autodidatta, inizialmente artigiano calzolaio, che, contro il suo giudizio, aderì al movimento dell'Art Brut. Divenne amico di Raymond Queneau, Jean Paulhan e soprattutto di Jean Dubuffet, che gli preparò la prima grande mostra nel 1947 alla Galerie Arc-en-Ciel (Parigi) e con il quale mantenne una regolare corrispondenza (cfr. "Hippobosque au bocage", Gallimard, 1951). Si definiva un "pittore di paese" ("Au fond, en peinture, je parle patois"). In Belgio, a partire dalla fine degli anni '50, si attira la stima e l'amicizia di Théodore Koenig e André Balthazar. Collaborò a diversi numeri di "Phantomas" e del "Daily Bul", che pubblicò la sua raccolta di lettere "Très amicalement vôtre" (1965). La gouache qui presentata potrebbe servire da esempio, in riferimento alle parole dello scrittore e critico d'arte Jean Cassou (1897-1986): "In alcune delle sue opere su carta, Chaissac è un 'Ensor à l'état brut'". A prima vista, come spesso accade con le opere di Chaissac, potrebbe sembrare un disegno di un bambino o una delle opere dell'Art Brut. Ma a un esame più attento, diverse caratteristiche stilistiche sono proprie di Chaissac. La prima cosa che salta all'occhio sono tre volti - assolutamente lisci, privi della minima ruga o sfumatura di espressione - uno dei quali indossa una sorta di turbante, gli altri due un cappello con un pennacchio (questi tre volti sono dipinti con macchie piatte di colore arancione - "macchie piatte" che accentuano il loro aspetto "appiattito" e inespressivo). Essi circondano il profilo di una figura umana che indossa anch'essa un cappello con pennacchio. Macchie rudimentali completano il quadro. Come di solito accade nelle opere di Chaissac, queste figure umane e non umane sono delimitate da un bordo nero piuttosto ampio, che accentua la densità dei colori.

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