Ein historisches Florentiner Hotel: das Albergo Morandi
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Alle Einrichtungen befinden sich in der Via Laura Nr. 50, im Hotel Morandil.
Ein historisches florentinisches Hotel
Das Hotel Morandi wurde 1911 eröffnet und gehört zu den historischen Betrieben von Florenz. Ursprünglich befand es sich an der Piazza SS Annunziata 3, im Loggiato dei Serviti, später wurde ein zweites in der Via Laura 50 eröffnet, dessen Schließung eine 112 Jahre währende Tätigkeit beendete.
Eröffnet wurde das Hotel von einer Gouvernante der Familie Budini-Gattai, der das gleichnamige Gebäude an der Piazza SS. Annunziata gehörte, Frau Therese Mc Intyre, die aus Irland stammte und den Chauffeur der Familie, Attilio Morandi, heiratete, von dem das Hotel seinen Namen hat.
Im Laufe der Jahre wurde das Hotel zu einem Treffpunkt und Bezugspunkt für Iren, die auf der Durchreise nach Florenz waren, oft auf dem Weg zu einer Pilgerreise nach Rom. Andere waren in der Stadt ansässig, wie die erste Frau von Guglielmo Marconi, Beatrice O'Brien, die ebenfalls Irin war.
In den 1920er Jahren kam Mary Kathleen Doyle, die 12-jährige Nichte von Frau McIntyre, zu ihrer Tante und führte das Hotel, abgesehen von der Zeit des Zweiten Weltkriegs, ab den 1950er Jahren weiter. Frau Doyle war die Mutter des heutigen Besitzers des Hotels, der dieses Boutique-Hotel, das so eng mit einer geschichtsträchtigen Stadt wie Florenz verbunden ist, zum Verkauf angeboten hat.
Das Hotel Morandi ist seit seiner Gründung immer geöffnet geblieben. Während des Zweiten Weltkriegs war es eines der wenigen Hotels, die nicht beschlagnahmt wurden, weil der Besitzer einem neutralen Land angehörte. Es hat Kriege und Überschwemmungen überstanden, aber leider nicht die wirtschaftlichen Auswirkungen des Covid.
Das heutige Hotel in der Via Laura 50 befindet sich in einem Teil des Klosters, das von Schwester Domenica Narducci, genannt Suor Domenica del Paradiso (1473/1553), im Jahr 1511 gegründet wurde.
Schwester Domenica del Paradiso war die Tochter eines Bauern aus Pian di Ripoli, der das Land des Klosters Santa Brigida al Paradiso bewirtschaftete. Sie trat in dieses Kloster unter dem Namen Domenica del Paradiso ein und wurde als Heilige berühmt, aber ihre Spiritualität hinderte sie nicht daran, ihren Nonnen eine praktische Tätigkeit zu geben, die zu jener Zeit sehr nützlich war, denn sie führte die Kunst der Gold- und Silberweberei in diesem Kloster ein und entwickelte sie weiter, mit großem Erfolg, auch in wirtschaftlicher Hinsicht.
Obwohl sie Dominikanerin war, hegte sie nie Sympathien für ihren Bruder Fra Girolamo Savonarola, den sie in ihren Schriften nie erwähnte. Andererseits hatte sie die Sympathie der Gegner des Predigerbruders, der Medici, die ihr erlaubten, für nur 190 Gulden ein großes Stück Land auf einer Seite der Via Laura zu kaufen. Hier wurde 1511 mit dem Bau eines neuen Klosters, der Crocetta, begonnen, für das Sr. Domenica 20.000 Goldgulden ausgab. Die Medici begünstigten daraufhin die Errichtung eines weiteren Klosters desselben Dominikanerordens, der ihnen jedoch treu war, nur wenige Schritte vom Kloster San Marco entfernt, in dem Fra Girolamo Savonarola residierte.
Papst Clemens VII., Sohn des in der Pazzi-Verschwörung getöteten Giuliano de' Medici und somit Neffe von Lorenzo, war voller Privilegien gegenüber Schwester Domenica, die vom alten Kloster aus noch als Kloster des Paradieses bezeichnet wurde; das neue Kloster hingegen wurde wegen eines roten Kreuzes, das die Nonnen von Schwester Domenica del Paradiso auf der Brust trugen, Kloster der Crocetta genannt. Die Straße hieß eine Zeit lang auch Via della Crocetta.
Das Kloster der Crocetta breitete seine Gärten und Kreuzgänge entlang der linken Seite der alten Via Verzura, der späteren Via Laurenziana und Via Laura, aus. In einem dieser Gärten soll Schwester Domenica del Paradiso eine Vision von Jesus gehabt haben, die später in einem Tabernakel aus dem 16.
Das Kloster wurde von der Fürstin Maria Magdalena dei Medici, der frommen Tochter des Großherzogs Ferdinand I., die im 1619 erbauten Palazzo della Crocetta wohnte, vergrößert; um die Nonnen bequemer über die Straße hinweg besuchen zu können, wurde an der Via Laura eine noch heute bestehende Überführung gebaut, die die beiden Gebäude verbindet. Die Kirche, in der sich das Grab der als selig verehrten Schwester Domenica del Paradiso und das Mausoleum der Prinzessin Maria Magdalena befinden, wurde 1757 vom Architekten Luigi Orlandi modernisiert und verschönert.
Nach der Aufhebung der Klöster wurde das Crocetta-Kloster beschlagnahmt und die Nonnen zogen mit den Reliquien von Schwester Domenica del Paradiso in die Via Aretina um, nachdem sie einige Male umgezogen waren. Leider wurde die Kirche teilweise abgerissen und in das moderne Gebäude integriert, das heute das Institut Cesare Alfieri der Universität Florenz beherbergt, das während der Zeit des Florentiner Kapitals das Generalarchiv des Rechnungshofs war. Gerade während der Zeit von Firenze Capitale wurden die Strukturen des Convento della Crocetta, die Gärten und der Kreuzgang gebaut, um neue Unterkünfte zu erhalten, und an Privatpersonen verkauft, um den Bedarf zu decken, der sich aus dem Zustrom von Staatsbediensteten und Beamten ergab.
Tutti i beni si trovano in Via Laura n.50, all'interno dell'Hotel Morandil.
Uno storico hotel fiorentino
L’hotel Morandi aprì nel 1911 ed è infatti registrato tra le attività commerciali storiche di Firenze; la sede originaria era in Piazza SS Annunziata 3, nel Loggiato dei Serviti, una seconda fu aperta successivamente in Via Laura 50, la chiusura di quest’ultima conclude una attività durata 112 anni.
L’albergo fu aperto da una istitutrice della Famiglia Budini-Gattai che è la proprietaria dell’omonimo palazzo in Piazza SS. Annunziata, la signora Therese Mc Intyre venuta dall’Irlanda la quale sposò l’autista della famiglia, Attilio Morandi da cui viene il nome dell’Albergo.
Col passare degli anni l’albergo divenne un punto di incontro e riferimento per gli irlandesi di passaggio a Firenze spesso diretti in pellegrinaggio a Roma. Altri erano residenti in città come la prima moglie di Guglielmo Marconi, Beatrice O’Brien, anch’essa irlandese.
Durante gli anni Venti Mary Kathleen Doyle, nipote dodicenne della Sig.ra Mc Intyre, venne a vivere con la zia e, a parte il periodo della Seconda guerra mondiale, continuò a gestire l’albergo dagli anni 50 in poi. La sig.ra Doyle era la madre del proprietario attuale dell’albergo che ha messo in vendita questo boutique-hotel così legato ad una città piena di storia come Firenze.
L’albergo Morandi è rimasto sempre aperto dalla sua fondazione. Durante la Seconda guerra mondiale era uno dei pochi alberghi non requisiti in quanto la proprietaria apparteneva ad un paese neutrale. Ha resistito a guerre ed alluvioni ma purtroppo non agli effetti economici del Covid.
L’attuale sede dell’albergo in Via Laura 50 occupa parte del convento fondato da Suor Domenica Narducci detta del Paradiso (1473/1553) nel 1511.
Suor Domenica del Paradiso era figlia di un contadino del Pian di Ripoli, lavoratore delle terre di proprietà del convento di Santa Brigida al Paradiso. Entrata in quel convento con il nome di Domenica del Paradiso, salì in fama di santità, ma la sua spiritualità non le impedì di dare alle sue monache una attività pratica utilissima in quel momento, infatti introdusse e sviluppò in quel monastero l'arte del tessuto d'oro e d'argento, con grande successo, anche economico.
Per quanto domenicana, non ebbe mai simpatie per il confratello Fra’ Girolamo Savonarola, che non citò mai nei suoi scritti. In compenso, ebbe la simpatia degli antagonisti del frate predicatore: i Medici, che le consentirono di acquistare per soli 190 Fiorini un grande terreno su un lato di Via Laura. Qui, nel 1511, si cominciò ad edificare un nuovo convento detto della Crocetta nel quale Suor Domenica spese 20.000 Fiorini d’oro. I Medici favorirono quindi l’installarsi a pochi passi dal convento di San Marco, ove risedeva Fra’ Girolamo Savonarola, di un altro convento dello stesso Ordine Domenicano, ma a loro fedele.
Papa Clemente VII, figlio di Giuliano de’ Medici ucciso nella congiura dei Pazzi, e quindi nipote di Lorenzo, fu largo di privilegi nei confronti di Suor Domenica che, dall’antico convento, veniva detta ancora del Paradiso; il convento nuovo, invece, era chiamato Monastero della Crocetta per una crocetta rossa che le monache di Suor Domenica del Paradiso portavano sul petto. Anche la strada ebbe per qualche tempo il nome di Via della Crocetta.
Il Monastero della Crocetta stendeva i suoi orti ed i suoi chiostri lungo il lato sinistro dell’antica Via Verzura, poi Laurenziana e Laura ed in uno di questi orti Suor Domenica del Paradiso avrebbe avuto anche la visione di Gesù, celebrata poi in un tabernacolo cinquecentesco posto sul retro, in Via Giusti.
Il Monastero venne fatto ingrandire dalla Principessa Maria Maddalena dei Medici, figlia piissima del Granduca Ferdinando I, la quale abitava il Palazzo della Crocetta, costruito nel 1619; per poter visitare più comodamente le monache al di là della strada, si fece costruire un cavalcavia, ancora oggi esistente, su Via Laura che collega i due edifici. La chiesa ove era situata la sepoltura di Suor Domenica del Paradiso, venerata come Beata ed il mausoleo della Principessa Maria Maddalena fu rimodernata ed abbellita dall’architetto Luigi Orlandi nel 1757.
Alla soppressione dei conventi, il Monastero della Crocetta fu requisito e, dopo varie peripezie, le monache si trasferirono con le reliquie di Suor Domenica del Paradiso in Via Aretina. La chiesa purtroppo fu in parte demolita ed inglobata nel moderno edificio che ospita ora l’Istituto Cesare Alfieri dell’Università di Firenze, già Archivio Generale della Corte dei Conti durante il periodo di Firenze Capitale. Proprio in quel periodo di Firenze Capitale, per soddisfare l’esigenza derivata dall’afflusso di impiegati e funzionari dello Stato, le strutture del Convento della Crocetta, degli orti e dei chiostri furono edificate per ricavarne nuovi alloggi e vendute a privati.
Exposition des lots
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Nonostante lo sforzo della nostra Casa d’Aste nel descrivere i livelli delle annate più vecchie, i tappi di oltre venti anni cominciano a perdere elasticità e quindi il livello del vino può variare dal momento della catalogazione al momento della vendita. È peraltro risaputo che i tappi più vecchi possono cedere durante o dopo la spedizione. Pertanto si ribadisce che con i vini più vecchi vi è sempre il rischio di cedimento del tappo e ciò deve essere attentamente considerato. I lotti dei vini, una volta aggiudicati, sono soggetti a non restituzione. Per preservare lo stato di conservazione le bottiglie non verranno esposte e rimarranno nel luogo di conservazione del proprietario. Si invitano i futuri acquirenti a richiedere ai nostri esperti un report dettagliato sulle condizioni di ciascun lotto. Tutti gli oggetti vengono venduti “come visti”. Per poter permettere di ricevere i lotti prima dell’inizio del periodo delle vacanze di Natale, preghiamo gli acquirenti di contattare i nostri uffici per i pagamenti e per concordare le modalità e le date di ritiro o della spedizione.